Il direttore dell’Agenzia non aveva il potere di stabilire forme di pubblicità diverse da quelle stabilite dalla legge. Questo quello che il Garante della privacy Francesco Pizzetti, ha sottolineato, ovvero l’illegittima modalità utilizzata dal Fisco. «Si è messo a disposizione del mondo – dice Pizzetti – un patrimonio di dati che mappa l’intero paese, rende possibile le attività di profilazione, le più diverse, consente furti di identità».
Quaranta milioni di posizioni contributive, persone fisiche, società, istituzioni pubbliche on line. In tutto il mondo è stato possibile accedere ai dati, scaricarli, fare cd, modificarli e venderli. Una volta messi in rete, poi, sottolinea il Garante, i dati sfuggono al controllo di chiunque. Comunque attenzione perché ci sono rischi civili e penali per chi continua a diffondere questi dati.
La sanzione che verrà fatta all’Agenzia delle entrare potrà andare da i 3mila ai 18mila euro. «Siamo una tigre di carta, una tigre senza grandi denti». Spiega il Garante. Se, poi, l’Agenzia ritenesse di pagare subito, la sanzione massima sarebbe di 6mila euro. Per cambiare la normativa ci vuole un dibattito in Parlamento, con soluzioni tecnologiche ad hoc.
«Quando si usa l’amministrazione digitale – sottolinea il Garante – è necessario trovare soluzioni tecniche adeguate». Se, poi, l’Agenzia ritenesse di pagare subito, la sanzione massima sarebbe di 6mila euro. Per cambiare la normativa ci vuole un dibattito in Parlamento, con soluzioni tecnologiche ad hoc. «Quando si usa l’amministrazione digitale – sottolinea il Garante – è necessario trovare soluzioni tecniche adeguate». Quello che mi chiedo è, vale veramente la pena sanzionare un ente pubblico che pagherà con i nostri soldi la multa?
Storm 17 Gennaio 2017 il 01:42
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