Gli ultimi dati Istat disegnano un quadro davvero negativo: in Italia oltre 4,5 milioni di persone vivono in povertà assoluta
E’ una Italia povera, anzi poverissima. Lo dicono i dati di Istat che disegnano un quadro davvero poco confortante: sono oltre oltre 4,5 milioni le persone che vivono in condizioni davvero disagiate e mai si era caduti così in basso dal 2005.
Insomma nonostante una tanto paventata ripresa, l’Italia e gli taliani continuano a passarsela malissimo. Tanta è la disoccupazione che inevitabilmente si ripercuote con conseguenze negative sulla vita di ciascuno. Non ci sono entrate e la qualità della vita ne risente in modo drastico. Ma stando ai dati Istat il riferimento non è alle cena al ristorante alla quale tanti hanno rinunciato, quanto alle condizioni di povertà assoluta in cui una buona fetta di italiani è costretta a vivere. E a essere più colpite da difficoltà economiche sono le famiglie con 4 componenti (povertà passata da da 6,7 del 2014 a 9,5%), soprattutto coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%), in media più numerose. Senza dimenticarci della categoria anziani che, dopo avere lavorato una vita intera, si ritrovano costretti a fare salti mortali per arrivare a fine mese (e a volte non bastano nemmeno quelli).
La povertà colpisce le famiglie numerose, chi vive in città, e molti più giovani accanto agli anziani. Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, commenta questi dati:
Una vergogna nazionale, che dimostra come in questi anni non si sia fatto nulla per ridurre le diseguaglianze e aiutare chi ha più bisogno. Urge una riforma fiscale… chiediamo al Governo di estendere immediatamente il bonus di 80 euro
Dati che umiliano gli italiani, secondo il Codacons:
Dati che umiliano l’Italia e gli italiani e dimostrano l’esigenza di interventi concreti per salvare migliaia di famiglie dal baratro. La crisi economica non è affatto finita, ma anzi continuano ad imperversare in Italia evidenti difficoltà per le famiglie, come attesta anche la mancata ripresa dei consumi
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