Probabilmente anche voi avete dentro al portafogli una carta revolving mai utilizzata. Forse nei periodi di magra, come questo, avete avuto la tentazione di farvi ricorso per fare un acquisto che rimandate da molto tempo, ma avete preferito evitare. Bravi! Pare che abbiate fatto bene.
Proprio ieri infatti l’autorevole quotidiano Il sole 24 ore metteva in guardia dagli elevati tassi di interesse che le caratterizzano. Le carte revolving, per chi non lo sapesse, sono quelle carte di credito al consumo che permettono di usufruire di una determinata somma di denaro per fare acquisti o prelievi in contante rimborsabili in “comode” rate. Man mano che questa viene utilizzata la disponibilità di denaro diminuisce per essere ripristinata via via che il titolare rimborsa le suddette rate. Sembra bello no?
Peccato però che il tasso di interesse applicato oscilla mediamente tra il 17 e il 20%. E’ quindi opportuno leggere molto bene le condizioni di utilizzo prima di decidere se utilizzarla o meno e in ogni caso, consiglia il Sole 24 ore, meglio scegliere una carta revolving che consente di variare l’importo del rimborso mensile fino a raggiungere il 100% del saldo o del fido, in modo da ridurre al minimo il numero di rate e quindi limitare quanto più possibile il tasso di interesse.
D’altra parte però già la scorsa estate l’associazione Altroconsumo, nell’ambito della campagna “Più informati, meno spennati” aveva sollevato il problema: su 100 carte analizzate per una spesa di 1000 euro e un fido di 1500 si registrava infatti un TAEG medio del 17%, che arrivava in alcuni casi anche al 26,53%. Una percentuale che non è neppure necessario commentare, non credete?
Non è un caso forse se, secondo i dati dell’ABI, solo il 64% delle carte revolving circolanti in Italia (che ammontano a 4,3 milioni) siano attive, mentre il resto giace appunto inutilizzato dentro al portafogli. Le rate saranno pure comode, però! Meglio forse resistere alle tentazioni.
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