Sono sempre di più i cittadini interessati al rent to buy, anche detto affitto con riscatto, ma quali sono le tasse in caso di simile accordo tra privati? Cosa succede se l’accordo salta? L’Agenzia delle entrate ha di recente rilasciato alcuni chiarimenti.
Vediamo quali sono le tasse sul rent to buy tra privati: come chiarito dall’Agenzia delle entrate il proprietario dell’immobile puà scegliere sulla quota che percepisce dalla controparte un regime con Irpef ordinaria a cui va sommata l’imposta di registro al 2 per cento (metà a carico del proprietario e metà a carico dell’inquilino) oppure per la cedolare secca. La quota pagata destinata all’acquisto dell’immobile va calcolata per l’imponibile al momento del rogito (vanno calcolate, nei casi previsti dalla legge, anche le imposte su eventuale plusvalenza per la compravendita).
Le tasse sul rent to buy o affitto con riscatto vedono la già citata imposta di registro al 2 per cento nel caso l’abitazione in questione sia una prima casa, altrimenti al 9 per cento. Oltre a questo si deve comunque considerare l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale: tanto l’uno quanto l’altro tributo prevedono un importo di 50 euro. Va precisato che nel caso colui che intende acquistare un immobile con il rent to buy rinuncia all’acquisto perde le quote versate come acconto oppure ne recupera solo una parte, a seconda di quanto stabilito al momento del contratto, mentre per quanto riguarda colui che vende le quote trattenute vanno considerate per il reddito su cui si versano le tasse.
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