Si avvicina per molti italiani la stangata della Tasi 2014, mentre l’IMU andrà nuovamente pagata a dicembre. I cittadini dei grandi comuni italiani avranno notato che la Tasi 2014, sebbene abbia aliquote più basse di quelle della vecchia IMU, non permette grandi risparmi, e al contrario spesso risulta assai più salata.
Le tasse sulla casa, con Tasi e Imu che nel 2014 compongono, assieme alla Tari, la nuova IUC, risultano ancor più complicate che in passato. C’è chi dice che la Tasi comporta risparmi nei confronti dell’IMU e chi invece che comporta aggravi, talvolta anche pesanti. La verità è che in alcuni casi risulta effettivamente più conveniente, ma in molti altri una stangata peggiore della vecchia Imu. Le aliquote Tasi 2014 variano dall’1 al 2,5 per mille, con eventuale aggiunta dello 0,8 per finanziare detrazioni, quindi in concreto tra l’1 e il 3,3 per mille, mentre l’Imu (attenzione, la vecchia Imu), andava dal 4 al 6 per mille.
Le detrazioni Tasi e le detrazioni Imu del 2013 differiscono tuttavia moltissimo, ed è questo il principale motivo per cui in molti grandi comuni la tassa sui servizi risulta essere un salasso. Se prima vi era la detrazione fissa di 200 euro più 50 per ogni figlio per l’Imu, ora i comuni presentano detrazioni Tasi in media molto più modeste, legate al valore catastale (nella maggior parte dei casi) o ad altri indicatori economici. Non tutti i comuni inoltre hanno inserito detrazioni per i figli a carico ed ecco che, a conti fatti, la Tasi pesa eccome. E l’aspetto peggiore, a nostro giudizio, è il target di cittadini sui quali grava maggiormente: quelli con redditi modesti in abitazione con rendite medio basse. In una situazione tipo (esempio UIL), una famiglia con un solo figlio e rendita di 450 euro in casa A3 paga, in sette casi su dieci, più Tasi che Imu. Non stupitevi troppo, quindi, se vi ritrovate a pagare più della vecchia Imu: è un caso, purtroppo, più che comune.
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