I sacrifici degli italiani non sono sufficienti per l’UE

di Redazione Commenta

 La manovra Monti andrà a toccare un’economia in crisi e secondo il premier salverà l’Italia. Il decreto é stato infatti chiamato proprio “Cresci Italia”, con la speranza quindi che permetta al nostro Paese di risollevarsi dalla situazione di austerità in cui versa. Per il 2012 si prevedono numerose novità che dovrebbero toccare vari aspetti della nostra economia, che negli ultimi tempi ha attraversato un periodo di grosse difficoltà dal quale spera di uscire al più presto. Una manovra che, come più volte ha sottolineato lo stesso esecutivo, sta chiedendo dei sacrifici agli italiani: a cominciare dal ritorno dell’ICI, sotto forma di IMU, l’eventuale aumento dell’IVA per finire al blocco delle pensioni relativamente all’indice di inflazione.

Sembra però che questi sacrifici non siano “apprezzati”, come sottolineato dallo stesso Monti il problema è che l’Unione europea, malgrado questi sacrifici, non ci viene incontro, in termini di una riduzione del tasso di interesse, ha detto il premier e i sacrifici fatti dagli italiani pagheranno in tre, cinque, dieci anni, per le future generazioni. Il presidente del consiglio non vede per il nostro Paese il giusto  riconoscimento e apprezzamento che le spetta obiettivamente e sottolinea in un’intervista al giornale tedesco ‘Die Welt’ che se non si vedranno i risultati della loro disponibilità per le riforme e il risparmio, si alzerà una protesta contro l’Europa.

 

Anche contro la Germania quale promotore dell’intolleranza Ue – avverte Monti – e contro la Banca centrale. Chiedo agli italiani sacrifici onerosi, ma li posso chiedere se si profilano dei vantaggi. Non posso avere successo con la mia politica  se non cambia la politica dell’Unione europea. E se non succede, l’Italia -che è sempre stata molto filoeuropea- potrebbe rifugiarsi nelle braccia dei populisti. La grande maggioranza degli italiani ha una maturità politica che molti non gli avrebbero accreditato. Lo dico volentieri ai lettori tedeschi: gli italiani da tempo non sono distanti dalla valorizzazione di ciò che in Germania chiamate cultura della stabilità, come molti sospettano.

Photo Credit | Thinkstock

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