Domani, martedì 16 giugno 2015, è l’ultimo giorno utile per pagare Tasi e Imu 2015 senza ravvedimento operoso e quindi senza sanzioni. Ma quanto costa pagare in ritardo le tasse? In realtà per chi salta la scadenza o sbaglia qualcosa nei bollettini per i primi trenta giorni il rincaro è davvero contenuto.
Il termine per pagare la rata d’acconto di Tasi e Imu 2015 è fissato al 16 giugno, ma chi decide di pagare in ritardo, o deve rimediare a degli errori commessi con i bollettini, può farlo ricorrendo al ravvedimento operoso. Per Tasi e Imu, se si paga entro 30 giorni dalla data di scadenza (martedì 16) si deve affrontare solo una mini sanzione, pari al 3 per cento aggiuntivo della somma dovuta all’Agenzia delle entrate.
Pertanto chi paga Imu e Tasi 2015 in ritardo con ravvedimento operoso, oppure si corregge, entro il prossimo 15 luglio 2015, potrà pagare solo il 3 per cento in più anziché il 30 per cento che ne deriverebbe in caso di accertamenti da parte del fisco. Se invece il contribuente paga o corregge errori commessi relativi al versamento della prima rata di Tasi e Imu dopo 30 giorni, allora la sanzione da fronteggiare sarà pari al 3,75 per cento di quanto dovuto, a cui si va ad aggiungere l’1 per cento di interessi legali annuali.
Come è evidente – e giusto, considerando quanto sia complicato calcolare e pagare le tasse sui servizi indivisibili e il possesso di immobili – è quindi più che accettabile il prezzo da pagare se si commettono errori oppure non si riesce ad adempiere ai versamenti entro il 16 giugno. L’importante, nel caso di irregolarità, è provvedere quanto prima a mettersi in regola tramite il ravvedimento operoso: prima si regolarizza la propria posizione, minori sono gli esborsi aggiuntivi da affrontare.
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