L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova guida al ravvedimento operoso, cogliamo allora l’occasione per chiarire in quali casi è possibile pagare le tasse in ritardo, quanto costa e quando è possibile farlo.
Con il ravvedimento o ravvedimento operoso si possono pagare le tasse in ritardo o più in generale regolarizzare errori e omissioni al fine di dover pagare sanzioni amministrative contenute. In linea di massima, mettersi in regola tramite ravvedimento è molto più conveniente che aspettare la formalizzazione della batosta da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il ravvedimento è possibile infatti solo quando la violazione non è stata constatata e notificata al soggetto dagli uffici o enti dedicati e non sono iniziate altre attività di accertamento (controlli e verifiche sul soggetto).
Ma quanto costa pagare le tasse in ritardo con il ravvedimento operoso? Dipende da quando ci si mette in regola: la sanzione risulta ridotta a 1/10 del minimo se si provvede entro 30 giorni, a 1/8 del minimo entro un anno, a 1/10 del minimo per omessa dichiarazione o presentazione di dichiarazione entro novanta giorni. Per tutti coloro che optano per il ravvedimento operoso in tempi molto brevi le sanzioni sono ancora più contenute: per chi regolarizza omissioni o paga imposte in ritardo di massimo 15 giorni rispetto alla scadenza, la sanzione è pari allo 0,2% per ciascun giorno di ritardo. Ricordiamo che la sanzione per il mancato pagamento dei tributi (per fare un esempio), è prevista nella misura del 30 per cento. La messa in regola della propria posizione da parte del contribuente può avvenire spontaneamente pagando l’imposta dovuta più gli interessi moratori più la sanzione ridotta.
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