Tornare alla lira potrebbe salvarci?

di Redazione 7

Se cade l’euro cade l’Europa – ha detto Sarkozy -. Lasciare distruggere l’euro è prendersi il rischio di distruggere l’Europa. Coloro che vogliono distruggere l’euro si assumeranno la responsabilità di riaccendere i conflitti nel nostro continente.

Questa é l’opinione di Sarkozy, che probabilmente ha tutti gli interessi a mantenere la moneta unica. Ma siamo certi che non tutti gli italiani sono d’accordo. Da quando é entrato in vigore l’euro, lo scontento di buona parte della popolazione italiana é tangibile e si ripensa con nostalgia, alla cara vecchia lira.

“Mille euro sono due milioni”, si sente ancora proferire  talvolta da qualche bontempone. Già, ma 1000 euro non sembrano avere lo stesso valore di due milioni di lire, piuttosto di uno solo. Giunge però notizia che non sono solo gli italiani a pensare con rimpianto al caro vecchio conio. Ecco quello che pensa un luminare dell’economia, Paolo Savona, presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi ed ex ministro dell’Industria nel governo Ciampi, il quale, intervenuto al convegno “Quale futuro dell’Europa”, ha espresso la sua opinione in merito alla moneta unica.

L’Italia deve pensare ad un piano per uscire dall’euro, perchè i costi sociali per rimanerci potrebbe essere troppo alti da sostenere – ha detto con fermezza il presidente -. I gruppi dirigenti del Paese hanno sì il dovere di avere un Piano A per l’Europa, e cioè come restare dentro l’euro ma anche un Piano B, cioè come uscirne, nel caso ci costi troppo sul piano sociale ed economico, in una nazione con 16 milioni di pensionati e 31 milioni di lavoratori. Un uscita dall’euro certo causerebbe inflazione, ma ci permetterebbe anche di tornare a stampare moneta, fissare i tassi, stabilire il rapporto di cambio e andare verso un nuovo equilibrio complessivo. L’Italia è entrata in maniera troppo superficiale nel Trattato di Maastricht, e doveva e poteva fare come ha fatto l’Inghilterra: invocare la clausola che gli permetteva di non entrare anche nella moneta unica.

Photo Credits: Thinkstock

Commenti (7)

  1. Non ho mai sentito una sciocchezza più grande: tornare alla lira significherebbe tornare ad una moneta debolissima. Provate a metter la benzina ora che un litro costa oltre 1.60 euro in lire? Con il vecchio cambio saremmo a oltre 3mila lire al litro, un pieno da 50 litri si trasformerebbe in oltre 150mila lire. Sempre che la lira abbia lo stesso valore di prima, cosa poco probabile. Risultato, questa stima sarebbe solo mooolto ottimistica. Senza scordare che se non fosse per la tanto ‘odiata’ Europa (se ne parla solo male, ma le notizie positive non le da mai nessuno) non avremmo la mezza liberalizzazione del mercato della telefonia con tanti operatori mobili virtuali che altrimenti non esisterebbero (e relativo aumento della concorrenza e abbassamento dei prezzi per il consumatore), farmaci generici e parafarmacie forse sarebbero ancora un sogno e tanti altri provvedimenti che dovranno essere recepiti anche dall’Italia nei prossimi anni. Ah, e sempre in tema di risparmio, la tassa sulle ricariche telefoniche è stata tolta solo grazie ad un intervento dell’Europa.. uno dei tanti. Insomma, denigriamo banche e banchieri se vogliamo, ma l’Europa ci ha letteralmente ‘parato il culo’ in tante occasioni, quindi smettiamola di denigrarla sempre come se fosse la fonte di ogni male. Il problema semmai sono tutti interni al nostro Paese e alla nostra classe dirigente.

  2. PAOLO NN ROMPERE IL CAZZO E VAFFANCULO DEVE RITORNARE LA LIRA..VAFFANCULO CORNUTO

  3. VAFFANCULO ALL’ EURO E A CHI LO VUOLE !
    VIVA LA LIRA !!!!!!

  4. infatti si, vaffanculo a st’euro de merda e Forza vecchai lira bella… e daje!!!

  5. Io sono sempre più convinto che l’euro così com’è non dà alcun vantaggio, anzi ci sta impoverendo tutti, acutizzando le differenza tra paesi europei forti e quelli meno forti. In un’Europa vera, non esiste il forte e ul debole, esiste l’Europa, e basta.
    Chi, come Sarkozy o la Merkel, invoca l’unione lo fa solo per convenienza campanilista, pagata a caro prezzo dagli stati meno forti. Lo strumento da cui passa tutto è lo spread, dove ogni punto vale decine di mliardi di euro di costi in più ogni anno da coprire con manovre, riforme necessarie solo per far fronte a costi correnti.
    Ci vuole rigore, è vero, ma non così, così l’unica cosa che si ottiene è strangolare la gallina dalle uova d’oro.
    Credo che il ritorno alla Lira sia necessario.
    Oppure ci vorrebbe subito una conversione immediata di tutto il debito pubblico di tutti gli stati membre in Eurobond. In questo modo se lo spread sale, sale tutto, non solo il nostro, e salirebbe di qualche decimo di punto rispetto ai bund non di 5 punti come il nostro,

  6. TORNARE ALLA LIRA SIGNIFICHEREBBE UNA SVALUTAZIONE MICIDIALE PERO’ SONO FAVOREVOLE PER IL RITORNO ALLA LIRA,MA RIMANERE NELL EURO SIGNIFICHEREBBE CHE L’ITALIA DEBBA ANDARE AVANTI SEMPRE CON IL DEBITO PUBBLICO E SENSA PROSPETTIVE PER IL FUTURO PROBABILMENTE E COME LA PENSO IO MA SE VOGLIAMO USCIRE DALLA CRISI DOBBIAMO USCIRE DALL’EURO

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