Alcuni non hanno digerito le ultime affermazioni della signora Merkel e del signor Sarkozy, rispettivamente leader l’una della Germania e l’altro della Francia, le due nazioni “trainanti” dell’area euro. L’Italia é la terza economia per Eurolandia e sembra proprio che stavolta la patata bollente sia toccata a noi. La Grecia ormai é andata, ha gettato la spugna, ha ammesso le proprie colpe e senza troppo imbarazzo, chiede gli aiuti comunitari. L’Italia no, non deve mollare e lo sa bene il ministro Monti, che per salvare il Paese sta inventando e reinventando tasse che erano morte e sepolte al fine di rimpinguare le magre casse dello Stato.
Qualcuno dice che Monti sarà sì in grado di salvare l’Italia, ma… sacrificherà gli italiani? Iva al 23% (con le ovvie conseguenze su prezzi, inflazione, consumi, ecc…), ICI: uno spettro che torna ad aleggiare sulle nostre teste in maniera non troppo inaspettata, qualcuno lo aveva detto che con le dimissioni di Berlusconi, sarebbe tornata l’imposta sulla prima casa. In compenso però Monti ha detto che cambierà anche la tassazione sul lavoro. Solo che, mentre per quanto riguarda IVA, ICI e compagnia bella, ci è dato sapere quasi tutto, novità e percentuali, su quello che invece dovrebbe essere l’aiuto, o l’agevolazione per lavoratori e imprese, aleggia ancora un’ombra di mistero che ci lascia in fase di suspance. I primi interventi del nuovo governo potrebbero essere già approvati nel consiglio dei ministri del prossimo 2 dicembre, saranno poi presentati al consiglio europeo dell’8 dicembre e l’autorizzazione del Parlamento potrebbe arrivare entro Natale.
Le riforme di Monti sono impressionanti – ha osato la cancelliera durante la colazione di lavoro dal presidente del Consiglio italiano -, sono misure strutturali tese alla crescita. Auguro a Monti tanto successo – ha infine concluso – perché davanti a lui c’è tanto lavoro, e noi lo sosteniamo.
Dello stesso parere il leader francese, per Sarkozy l’ex presidente della Bocconi sarà decisamente “all’altezza della situazione”.
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Giovanni 28 Novembre 2011 il 23:17
Dell’U.E. non interessa assolutamente nulla. Dell’euro meno che dell’U.E. Si può tornare tranquillamente alla lira e chi s’è visto s’è visto.