Con il DL Cultura il Governo lancia l’Art bonus e le detrazioni al 30% per la ristrutturazione e la digitalizzazione degli alberghi: vediamo come funzionano i due strumenti ideati dal Governo Renzi.
L’Art bonus del Governo è una misura che dovrebbe funzionare in maniera simile all’Ecobonus: detrazioni fiscali al 65% per i privati che decidono di donare denaro per il restauro di un bene culturale, con credito d’imposta del 65% in soli 3 anni. Dalle informazioni al momento disponibili questa misura di supporta per chi aiuta la conservazione del patrimonio artistico del nostro paese dovrebbe permettere agevolazioni fiscali al 65% nell’anno in corso e nel 2015, mentre dal 2016 l’Art bonus dovrebbe scendere al 50%.
Ma non finisce qui: il DL Cultura oltre all’Art bonus introduce le detrazioni fiscali al 30% per la digitalizzazione e i lavori di ristrutturazione in strutture alberghiere, misura che come è facile immaginare ha raccolto il consenso di Federalberghi. Il presidente di Confindustria Alberghi Giorgio Palmucci ha parlato di “presupposti per una ripresa”, e dell’attesa adesso per i decreti attuativi che dovrebbero trasformare in realtà le detrazioni al 30% per la ristrutturazione di alberghi.
Tali detrazioni dovrebbero valere anche per l’acquisto e lo sviluppo di siti e portali web;, nonché per l’acquisto o le spese relative allo sviluppo di app utili alla promozione dell’attività; le detrazioni per i lavori di ristrutturazione nelle strutture ricettive dovrebbero essere introdotte e restare al 30% nell’anno in corso, nel 2015, 2016, 2017 e nel 2018.
Si parla quindi di nuove detrazioni fiscali e di cifre senz’altro notevoli, sebbene interessino una fetta di popolazione relativamente ristretta.
Photo credits | Ken Teegardin su Flickr
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