La CGIA di Mestre riassume le variazioni per l’addizionale regionale Irpef nel 2015: notizie relativamente buone, se si considera che ben 12 regioni più la provincia autonoma di Bolzano hanno mantenuto le aliquote invariate dal 2013, mentre in Calabria e Molise le addizionali sono state ridotte. Salgono invece le addizionali di Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Facciamo il punto sulle variazioni dell’addizionale regionale Irpef dell’anno 2015 nelle varie regioni d’Italia: come segnalato da un recente studio riassuntivo della CGIA di Mestre, risulta che gli aumenti dell’addizionale si sono registrati principalmente nel Lazio, nella Liguria e nel Piemonte, con aumenti più leggeri in Emilia Romagna, in Lombardia e nella provincia autonoma di Trento (ma è giusto ricordare che Emilia, Liguria e Lmobardia sono state sostanzialmente obbligate al rialzo per motivi di legge). A Trento va inoltre ricordato che l’aliquota è azzerata sotto i 15 mila euro per i pensionati.
Le addizionali Irpef in Calabria e Molise risultano ridotte, dato che in entrambe le regioni, diversamente da quanto avvenuto lo scorso anno, non sono state applicate le maggiorazioni dello 0,3% legate al rientro dal deficit sanitario. Per i cittadini italiani residenti in Abruzzo, Campania, Marche, Puglia, Sardegna, Basilicata, Toscana, Sicilia, Veneto, Umbria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e provincia di Bolzano, invece, nulla cambia: le addizionali Irpef regionali restano invariate. Per concludere ricordiamo che nel 2015 l’aliquota base per l’addizionale delle regioni a statuto normale è dell’1,23 per cento, con tetto dello 0,5 per cento entro il primo scaglione Irpef (con soglia ai 15 mila euro).
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