Solo pochi giorni fa il ministro del Welfare maurizio Sacconi affermava durante la registrazione della puntata di Economix:
Rischiamo di finire come l’Argentina. Come Tremonti sono anche io vincolato dal debito pubblico e sono anche io preoccupato per il rischio di “default” del Paese. E c’è qualcosa di peggiore della recessione, che è la bancarotta dello Stato, un’ipotesi improbabile ma comunque possibile.
Il ministro dell’economia Giulio Tremonti non ha certo tardato a rispondere e lo ha fatto durante la trasmissione “Porta a Porta“:
Comprate i titoli di Stato italiani che sono certamente i migliori al mondo, sono la cosa più solida e sicura. Comprateli, perchè sono anche semplici rispetto alle altre obbligazioni societarie a maggiore complessità. Il debito publico è assolutamente solido e la repubblica italiana garantisce su quel debito. Ci sono già molte misure di sostegno, ce ne saranno altre perchè il mondo che vediamo davanti è difficile. La nostra scelta è dare più soldi possibili a chi ha meno soldi in casa, in tasca.
Un’ulteriore risposta per chi ha definito “ingenerosa” la somma devoluta con la “social card“:
Stiamo parlando di famiglie con 516 euro al mese e 40 euro al mese sono un forte aumento: ogni giorno puoi comprare cose che ti aiutano.
Il ministro ha inoltre ribadito che il nostro Paese non corre assolutamente il rischio default, ossia l’impossibilità di onorare i debiti con i sottoscrittori di titoli emessi dallo Stato come avvenne in Argentina. Queste le risposte alle titolazioni dei quotidiani sulle affermazioni del ministro Sacconi (già seccamente smentite dal diretto interessato) sul rischio per l’Italia di finire in bancarotta e fare la fine dell’Argentina.
Il ministro conclude che tutto dipende dai consumatori. Se non subiranno l’influsso dei media e della sinistra su questa crisi terribile si eviteranno le difficoltà poichè non c’è nessuna bancarotta. Dello stesso parere anche Brunetta.