Oggi a Milano, durante l’inaugurazione dell’anno accademico al collegio universitario Torrescalla, l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, ha spiegato che nel 2009, le famiglie italiane potranno risparmiare fino a 2000 euro grazie al crollo del costo del petrolio. Durante questa settimana il prezzo dell’oro nero è sprofondato fino a raggiungere quota 100 dollari a barile, molto minore rispetto al picco raggiunto a luglio, con 145 dollari a barile. In merito alla domanda, se questa discesa potrà continuare, il delegato ha risposto: “Secondo me ancora per un po’ sì. Dipende molto da cosa deciderà il 27 novembre l’Opec al Cairo“. Difatti durante questo giorno, in cui si riuniranno tutti i rappresentanti dei maggiori paesi produttori di petrolio, si parlerà molto probabilmente di tagli alla produzione, ma Scaroni afferma che: “Non taglieranno il 27, ma potrebbero preparare un taglio qualche giorno dopo”.
Questa caduta è causata principalmente dalla crisi finanziaria internazionale che ha colpito tutti quanti i paesi, soprattutto quelli consumatori.
Se il prossimo anno resterà ai livelli attuali, farà sì che ogni famiglia europea avrà a disposizione 2.000 euro in più per altri consumi, e che ogni famiglia americana avrà 4.000 dollari in più. Sono risorse che possono dare vita all’economia”.
Questa la stima di Scaroni, che si basa sull’andamento delle quotazioni del petrolio in questi mesi, quotazioni che tenderanno a scendere “Secondo me ancora un po’.
Per quanto riguarda al ritorno al nucleare in Italia, bocciato in un referendum 20 anni fa, il delegato ha chiamato “ipocondriaci” e “furbacchioni” i cittadini italiani, in quanto sarebbe tutta loro la colpa dell’impossibilità di tornare a questa grande risorsa d’energia. Anche se il tentativo da parte dei politici è “lodevole” bisognerebbe sostenere un’ulteriore sforzo “titanico” per convincere la gente la quale ha “paura di tutto” e non vuole il nucleare entro le porte di casa.
Riguardo al futuro:
E’ difficile fare previsioni, ma resto ottimista sul nostro Paese. Abbiamo alcune cose che ci rendono piu’ forti. Il nostro sistema bancario si e’ rilevato piu’ solido in fasi come queste, non ha fatto operazioni spericolate. Siamo in una posizione migliore e poi il nostro consumatore e’ meno indebitato, l’80% possiede la casa ed e’ quindi in una posizione piu’ sicura per affrontare un momento difficile.