Oggigiorno sono moltissime le coppie in difficoltà nel sostenere le spese per completare i lavori della loro dimora. Arredare la stanza per dormire, acquistare le mattonelle per la cucina, comprare i mobili per rendere accogliente il soggiorno è diventata una impresa quasi impossibile per lavoratori dipendente che percepiscono mensilmente uno stipendio che spesso non supera i mille euro.
Stiamo parlando di una coppia “fortunata”, ovvero che una casa la ha già. Cosa si dovrebbe dire quindi di coloro che sono ancora alla ricerca di una dimora?
Meglio chiedere un mutuo a breve termine o lungo? Prendiamo un esempio di un prestito di 100 mila euro. Meglio rimborsarlo in 10 anni (breve termine) o 30 (lungo termine)? Spieghiamo innanzitutto da cosa sono composte le rate di restituzione di un prestito:
Esso è composto da:
Rata = Quota capitale (ovvero il debito) + Quota interessi
Se un prestito viene restituito in meno anni la quota capitale sarà ovviamente più alta perchè occorrerà restituire il capitale a breve, gli interessi però saranno più bassi perchè calcolati su un periodo inferiore.
Diversa è la situazione di un prestito a lungo termine: la quota capitale potrà essere più bassa in quanto il prestito sarà diluito su una scala di tempo maggiore ma gli interessi più alti in quanto calcolati su un periodo lungo.
Occorre inoltre prestare attenzione: alcune banche propongono ai loro clienti tassi variabili, ma con uno stop verso il basso, per cui in fase di tassi calanti il costo del finanziamento può scendere solo fino a un certo limite. Non è detto invece che un finanziamento con tasso limitato verso il basso abbia uno stop anche in senso opposto.
Commenti (6)