Volare low cost sì, ma con intelligenza. Perché risparmiare sulle tariffe aeree è possibile, e, in genere, i voli low cost continuano ad essere più convenienti delle offerte delle compagnie di bandiera. MA. C’è sempre un ma, anche per le belle notizie (notizie per modo di dire, dato che le compagnie low cost hanno rivoluzionato l’arte di viaggiare già da un pezzo.
Insomma, risparmiare si può. Anzi, si deve. Qui trovate un’utile guida per “cominciare”. Alla ricerca dell’offerta vantaggiosa, il viaggiatore nuovo “esploratore” può prenotare i propri spostamenti anche con mesi di anticipo. Ed ecco sorgere eventuali problemi di gestione, a partire dal fatto che è un po’ difficile, di questi tempi, avere la certezza di un periodo libero con grande anticipo.
Quindi si prenota. E capita, per imprevisti sorti nel frattempo, di dover cambiare la data di partenza o il nominativo di chi partirà. Perché su questo, in fondo si basa il business delle stesse compagnie aeree low cost: far pagare, ad esempio, l’imbarco di un bagaglio, o una corsia preferenziale al check in, l’assicurazione, lo stesso pagare con una carta di credito di un tipo piuttosto che di un altro. A volte, questi cambi – insieme alle note tasse aeroportuali – costano tranquillamente più del biglietto stesso.
Sempre gli amici di Zingarate ci offrono un utile schemino da tenere sempre a mente con tutti i prezzi che le varie compagnie aeree fanno pagare in caso di cambio data o nominativo. Serve anche come riassunto di tutti i siti sui quali bazzicare alla ricerca dell’offerta migliore per il prossimo viaggio. La più cara è Wizzair
che chiede per le eventuali modifiche del giorno del volo 45€ via call center – ma “solo” 30 se effettuate da Internet. SkyEurope chiede 40€. Seguono Aerlingus, Clickair, Meridiana, e Vueling con 35€. Ci sonpo compagnie che diversificano per voli a breve o a lungo raggio (nel secondo caso arrivando anche a chiedere 50-60 euro per la modifica). In genere, la media è di 25 euro. Qui un’altra utile tabella per orientarsi invece col cambio nominativo – in media, molto più caro.
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