Enrico Cerreto è un consulente patrimoniale in servizio presso la Banca Fideuram nella sede di Napoli. Campano, ma nato a Bedford in Inghilterra, conosce bene l’ambiente bancario e finanziario grazie alla tradizione familiare. Inizia la sua attività bancaria nell’89 alla Citibank Italia e nel 2001 passa alla Fideuram SpA.
Cerreto è iscritto all’albo di consulenti finanziari e oggi si occupa di tutela, gestione e trasmissione di patrimoni per clienti la cui ricchezza finanziaria è di 500mila euro di soglia minima.
“Il consulente patrimoniale deve prima di tutto – ci dice Cerreto – capire ed intercettare le esigenze della clientela. È un professionista che sa di gestione patrimoniale finanziaria ma sa muoversi nei servizi non strettamente finanziari come l’ottimizzazione fiscale, la consulenza artistica, le successioni, le consulenze immobiliari. Anche se non fornisce direttamente questi servizi, deve conoscere bene le strutture a cui appoggiarsi per dare una risposta completa al cliente”.
Per fare bene il suo mestiere il consulente patrimoniale deve avere determinate qualità. “Non deve essere solo esperto di investimenti – sottolinea Cerreto -, ma anche versatile ed avere caratteristiche caratteriali adeguate, come capacità di ascolto ed empatia”.
Da esperto di finanza estremamente specializzato nella gestione dei patrimoni, il consulente patrimoniale valuta le conseguenze e le implicazioni che le scelte effettuate possono avere sul patrimonio complessivo.
“Le competenze necessarie per la gestione dei patrimoni – precisa Cerreto -, richiedono una preparazione specifica, un costante aggiornamento, una continua ricerca e un infinito studio della materia. L’evoluzione continua degli scenari, delle soluzioni, degli strumenti e delle situazioni impone una dedizione totale e costante alla materia”.
Fondamentale tra il professionista e il cliente è il rapporto di fiducia che si viene ad instaurare.
“Solo con la fiducia – commenta Enrico Cerreto – si può arrivare ad avere quel rapporto confidenziale che permette di focalizzarsi su tutte le esigenze del cliente. Il consulente deve essere in grado di interpretare le necessità di chi possiede il patrimonio e tradurle in soluzioni e servizi. Il rapporto particolare che si crea dà la consapevolezza al cliente che quando il consulente propone una soluzione è probabilmente la migliore in quel momento, perché il consulente sa quali sono le esigenze del suo cliente”.
“Oggi con questo scenario economico e finanziario incerto – conclude Cerreto -, i clienti chiedono trasparenza, performance e controllo del rischio del patrimonio, con particolare attenzione ai rischi insiti all’interno dei singoli investimenti. Il consulente patrimoniale deve quindi saper trovare le migliori strategie, gli strumenti più adeguati e i giusti prodotti su cui far investire il cliente”.