Buone notizie per i consumi e per i consumatori – e di questi tempi ci vuole… Secondo i dati diffusi dal Centro studi di Confindustria, l’abbassamento del prezzo del petrolio e il calo dei tassi di interesse sui mutui immobiliari vorranno dire, per gli italiani, risparmiare intorno ai 3.500 euro per l’anno in corso.
E’ vero, il petrolio – rispetto alla soglia minima raggiunta due mesi fa, a marzo – è raddoppiato. Ma la media del prezzo del greggio per il 2009 sarà più bassa del 2008, con il Brent in diminuzione del 33%. Tra riscaldamento – e quindi gasolio, gas, luce e carburanti, le famiglie italiane risparmieranno, per Viale dell’Astronomia, 13,4 miliardi di euro: vale a dire 546 euro per nucleo familiare.
Benzina e diesel costano decisamente meno rispetto al 2008. Luce e gas seguono il prezzo del Brent più lentamente rispetto ai carburanti – il gap si aggira intorno ai sette mesi, e i loro prezzi sono influenzati dalle azioni dell’Autorità per l’energia. Dall’ottobre scorso costano sensibilmente meno, e la diminuzione non si è arrestata, arrivando all’attuale -6,8% e con la prospettiva di diminuire ulteriormente il mese prossimo.
Buone notizie anche dal mondo dei mutui. Le famiglie che ne usufruiranno sono certo diminuite, ma per loro i benefici e le diminuzioni dei tassi di interesse saranno, secondo il Centro Studi, significativi. In generale, la diminuzione della bolletta energetica e la riduzione consistente dei tassi di interesse portano ad un risparmio notevole nelle voci di spesa degli italiani. Le cifre? 17,8 miliardi, dei quali 16,7 miliardi nell’anno in corso.
Tutto questo può, finalmente, voler dire possibilità di ripartenza dei consumi, attualmente al palo. Nel mondo dei mutui a tasso variabile, l’Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è significativamente sceso, attestandosi circa all’1% a fronte del 5% dell’ottobre dello scorso anno. Ciò porta un risparmio che si attesta a dati che vanno intorno ai 4,4 miliardi: 1,1 per gli ultimi mesi del 2008, e 3,3 miliardi per il 2009.
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