In questo periodo di crisi finalmente qualcuno inizia a comprendere la difficoltà di molte famiglie nel comprare persino i generi di prima necessità. Molti si lamentano che non sono riusciti a comprare per natale telefonini, computer, mp3, ecc ma c’è chi sta molto peggio. Lo Stato italiano ha emesso le tanto famose social card fornendo 40 euro in più per le spese mensili, ma la maggior parte dei cittadini si lamenta sia per l’esigua quantità di denaro data sia per la difficoltà riscontrata nel far domanda per ricevere la “carta”. Interessante ciò che sta facendo in questi giorni il Comune di Sarnico, con l’iniziativa “Borsa del sorriso”. Di che cosa si tratta?
Ne ha parlato stamane l’Eco di Bergamo. Il progetto consiste nella vendita di sacchetti preconfezionati contenti generi alimentari di prima necessità nelle dosi necessarie per un pasto per 4 persone. Il risparmio è all’incirca del 30 – 40%. Per conoscere i negozi aderenti all’iniziativa basterà guardare nelle vetrine se sarà esposta una locandina con la scritta: Busta del sorriso e gli acquisti in questione potranno essere fatti ogni martedì e venerdì.
Per gli interessati i negozi aderenti all’iniziativa sono:
1.Supermercato Conad
2.Supermercato Sermark
3.Supermercato Zerbimark
4.Panificio Ghisalberti
5.Panificio Savardi
6.Il Punto del Pane di Boni Marilisa
7.L’antico forno di Calissi Vittoria
8.Panificio Consoli Il Fornaio
9.I Sapori del Pane
10.Monieri Luisa Alimentari
11.Macelleria Alebardi
12.Carrara Giuliano Salumeria
13.Di Cotte di Crude
14.Da Gigi Frutta e Verdura
Così ha commentato Romy Gusmini, Vice Sindaco e Assessore ai servizi sociali:
«Speriamo che l’iniziativa soddisfi le nostre aspettative ovvero sostenere i cittadini anche e soprattutto in questa particolare situazione di difficoltà. Ci siamo infatti sentiti in dovere di dare un supporto concreto, per quanto possibile, a chi tutti i giorni deve fare i conti con gli effetti di questa crisi globale. Non abbiamo fatto distinzione tra i destinatari dell’iniziativa: è naturale che contiamo sul buon senso delle famiglie che non necessitano di queste agevolazioni perché, magari, utilizzino la loro card per aiutare altre famiglie bisognose».