Sembrerebbe una cosa bizzarra, invece negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre più: i pranzi o le cene per i matrimoni non sono più cosiddetti fissi ma alla carta. Cosa cambia? Si risparmiano un bel po’ di soldi, almeno stando a sentire coloro che hanno messo in pratica questa idea decisamente controtendenza.
Solitamente per i matrimoni i prezzi che corrispondono al pasto di ciascun invitato variano ma diciamo che raramente scendono sotto i sessanta euro e molto spesso per questa cifra bisogna accontentarsi proprio di un servizio risicato, con vini scadenti e portate poco abbondanti. Così qualcuno ha cominciato a guardarsi intorno, capendo anche che non sempre il menù fisso (e il conseguente prezzo fisso) va incontro agli sposi e agli invitati. Magari gli sposi mettono in conto 80-100 euro per invitato, e alla fine l’invitato in questione non è contento (ha mangiato pesce e invece avrebbe preferito carne, o ancora era vegetariano e non ha mangiato praticamente niente) e per gli sposi il monte spesa sale vertiginosamente.
Optare per un menù alla carta, invece, dove le persone scelgono cosa mangiare tra una lista di piatti proposti dal ristorante in questione a prezzi “normali” è una valida alternativa che negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede. I vantaggi sono tanti: gli sposi risparmiano, perché raramente un invitato mangerà per 80-100 euro (prezzo che solitamente vale un pranzo o una cena di matrimonio), non ci saranno sprechi inutili e gli invitati saranno contenti perché avranno mangiato ciò che più era di loro gusto. Ovviamente la scelta del posto riveste sempre un importanza fondamentale: se si opta per posti molto chic può essere anche che si arrivino a spendere cifre abbastanza alte, ma in un ristorante medio sappiamo benissimo che con 40 euro si mangia tranquillamente. Insomma oltre ai consigli sulle bomboniere, ecco che arriva l’idea di risparmiare sul menù. Che ve ne pare?
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