E’tempo di risparmio anche per la scuola, è più precisamente per quanto riguarda i libri scolastici, le associazione dei consumatori dicono che per il prossimo anno si prevedono stangate, e l’Antitrust ha in corso intanto un’indagine su eventuali speculazioni. Per raffreddare le acque, qualche giorno fa, il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato un decreto che prevede un tetto di spesa anche per i libri degli istituti superiori. «L’altro giorno ho firmato il decreto per le superiori – spiega Fioroni – e la prossima settimana darò le indicazioni sui singoli tetti di spesa, anno per anno. Abbiamo fatto un lavoro analitico e indicato le cifre per i diversi indirizzi». Gli insegnanti dovranno tenerne conto e cercare di adottare i libri senza sforare. Lo scopo è quello di evitare «speculazioni» a danno delle famiglie e il rialzo ingiustificato dei cartellini. Intatto per quanto riguarda l’anno in corso al classico la media è stata di 550-700 euro per il primo anno. Lo scientifico non si è discostato di molto. Negli istituti tecnici, dove i testi costano un po’ meno, sono stati raggiunti gli stessi livelli per la numerosità delle materie.
Ma viene da chiedersi, i professori rispetteranno questi ”tetti”? «La scelta del testo è legata alla libertà di insegnamento, un principio inviolabile, sancito dalla Costituzione, un principio che non può essere discusso», spiega Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Mi auguro che gli accertamenti dell’Antitrust arrivino in tempo – afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons – perché il cartello degli editori c’è, eccome. L’anno scorso gli aumenti hanno toccato anche il 10%». «Non è vero che ci siano stati cartelli – sostiene Ethel Serravalle, consulente dell’Aie, l’Associazione nazionale degli editori – Eppoi quest’anno gli editori hanno fatto una serie di proposte tra cui quella dei libri integrati, ridotti, con l’uso del digitale. Insomma, eserciziari o parti interattive potranno stare su Cd».
Ma contro i rincari dei testi scolastici Rcs Libri, tra i principali operatori di questo mercato, propone all’Antitrust i libri “low cost”. Un impegno analogo è proposto anche dagli altri grandi editori. Si ipotizza di pubblicare nuovi libri a basso costo già dal prossimo anno scolastico (la proposta è per il triennio 2009-2011) ma comunque «conformi alle indicazioni ministeriali» e relativi agli insegnamenti per la scuola secondaria di primo grado e agli insegnamenti tecnico scientifici per il biennio della scuola secondaria di secondo grado «ad un prezzo significativamente inferiore rispetto alle corrispondenti versioni attualmente commercializzate».
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