Internet mobile, brutte soprese con la prima bolletta

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Nei vari forum presenti sul web sono state individuate numerose lamentele da parte di utenti di internet mobile in merito alla prima fattura di 3 Italia. In fase di attivazione di una tariffa, l’operatore è obbligato a chiarire all’utente qualunque dettaglio inerente la tariffazione a cui è interessato, proprio per evitare sgradite sorprese al momento del pagamento. Un utente ha lamentato questo disguido: contattato telefonicamente da un operatore della 3, gli è stato proposto di aderire all’offerta della chiavetta con 300 ore di collegamento internet al prezzo di €.19,00 al mese. Dopo aver aderito, l’utente ha comunicato i suoi dati e il codice iban per l’addebito nel conto corrente. Successivamente è stato ricontattato dicendo che era stato sbagliato qualche dato che però avevano provveduto a  correggere.

La chiavetta è stata consegnata a metà maggio tramite corriere SDA, e all’avvenuta consegna è stata chiesta una copia del documento di riconoscimento e la firma del  contratto senza lasciarne una copia all’utente. La chiavetta ha funzionato perfettamente ma nel mese di luglio la fattura della prima bolletta 3 riportava l’importo di  €.107! L’utente ha così scritto  all’azienda 3 per chiedere chiarimenti, sentendosi rispondere che vi era stato un errore avendo conteggiato l’importo per due chiavette e che avrebbero provveduto ad una nota di accredito, che però non è mai arrivata. Dopo qualche giorno è stato notificato dalla 3 che il conto dell’abbonato comprendeva 3 mesi (maggio, giugno e luglio, anche se in effetti la chiavetta è stata consegnata a metà mese di maggio) e la cifra giusta era €.86,65 comprensivo del bollo sul contratto.

Considerando, però che ogni mese l’utente paga € 19,00, il totale è € 57,00, per cui il bollo risulta di  € 29,65, mentre in realtà il costo del bollo è di 14 euro. Nel caso di questo utente, non vi è alcuna tassa governativa perchè è solo un abbonamento per la navigazione e non per la telefonia. Il resto può essere dovuto al costo di attivazione, che è previsto per alcuni modelli di chiavetta.  Probabilmente la bolletta è aumentata ancora a causa di traffico in roaming, cioè fatto su rete Tim, per cui il consiglio che è stato dato, in questi, è di disabilitare la rete Gprs, dal software della chiavetta, specificando quindi che si vuole navigare solo in 3G. È diritto di ogni utente avere il dettaglio della fattura e se qualche conto non torna si può chiedere uno storno con lettera di messa in mora.

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