Nonostante l’illuminazione a led comporti notevoli vantaggi in termini di risparmio energetico, sono ancora in molti ad acquistare a malincuore i dispositivi necessari. Pur avendo subito un notevole abbassamento dei prezzi rispetto al momento in cui furono immesse sul mercato, infatti, le lampadine a led rimangono sempre più costose rispetto alle tradizionali lampadine ad incandescenza. Questo perchè il costo dei materiali che vengono utilizzati per costruirle è molto elevato, così come quello delle tecniche utilizzate per assemblarle. Tutto questo però potrebbe cambiare e presto potremmo assistere a un considerevole calo del prezzo delle lampadine led grazie a nuovi materiali scoperti da Zhibin Yu, ricercatore della Florida State University (FSU).
La ricerca di Yu è molto valida e promettente, tanto da essere stata pubblicata sulla rivista Advanced Materials e già premiata da parte della National Science Foundation. La trovata rivoluzionaria consiste nella sostituzione dei 4-5 strati del materiale impiegato attualmente e applicato ad alte temperature con un unico strato di un materiale misto organico-inorganico: perovskite con alogenuri metallici, applicato a temperatura ambiente su substrati di un normale vetro rivestito con ossido di Indio e Stagno (ITO) e, quindi, portato ad una temperatura di 60° C.
E’ dunque la combinazione di materiali più economici e tecniche di assemblaggio che implicano costi energetici più bassi a portare la riduzione dei costi finali delle lampadine a led che
con questa tecnica possono essere a luce rossa, verde, blu o bianca, o tutto insieme.
Come spiega lo stesso Yu:
La struttura del nostro nuovo dispositivo richiede solo che sia mescolato il polimero organico con inorganici attivi invece di utilizzare strutture complesse con molti strati, rendendo il processo poco costoso e altamente realizzabile.