Abbiamo già parlato in un precedente post come sia diffusa negli Stati Uniti d’America l’usanza di organizzare dei simpatici party dove si invitano le amiche più intime ed organizzare un vero e proprio scambio d’abiti. La camicia vecchia non piace più? La vostra dieta ha finalmente fatto effetto e quella bellissima gonna quando la indossate è ben due taglie più grande? E magari l’avete usata solo un paio di volte. niente paura, non sono soldi buttati, quella stessa gonna può far gola alle vostre amiche. Così si organizzano veri e propri incontri a casa propria dove scambiarsi (a costo zero!) vestiti ancora in buono o ottimo stato.
Stiamo parlando quindi di veri e propri party a casa propria, in un luogo privato con pochi selezionati ospiti, dato che magari non si vuol far sapere in giro che si usano abiti già indossati dagli altri. Si evolve ora anche quest’abitudine: oggi è diventato un rito collettivo che riunisce centinaia di perone di oltre 50 diverse località americane anche sul web. Ma non solo scambi on line, anche mercati veri e propri con tanto di locale ospitante. Questo sta avvenendo in America, dove nascono i mercatini dell’usato, dove non occore munirsi di denaro ma semplicemente di altri vestiti da scambiare. Si può quindi metaforicamente aprire l’armadio di un estraneo e cercare il jeans piuttosto che la maglia che più ci piace, senza passare alla cassa, rinnovare il guardaroba senza spendere nemmeno un euro.
Suzanne Agasi, organizzatrice delle serate di ‘baratto‘ afferma:
E’ vero che hanno rappresentato il primo target, ma ora lo swapping attrae un pubblico più ampio, di livello sociale crescente e di tutte le età.
Ma la moda non si ferma oltreoceano e persino Luciana Litizzetto, confessa:
Con le mie amiche abbiamo inaugurato una consuetudine: ogni tanto ci ritroviamo e ci scambiamo i vestiti.
Meglio cambiare no??
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