La sindrome da shopping compulsivo sembra essere destinata a cedere il passo alla sindrome del risparmiatore. Ecco un altro, forse non troppo inaspettato, effetto della crisi economica.
Stati di ansia, depressione e “cattivo umore”, sarebbero i sintomi di questa nuova condizione di disagio psichico individuata da un team di psicologi statunitensi e della quale il New York Times ha parlato proprio in questi giorni.
Troppo spaventati dal futuro, i risparmiatori patologici si privano di tutto risultando così incapaci di vivere pienamente e godersi il presente.
Tuttavia, come assicurano gli studiosi Ran Kivetz della Columbia University e Anat Keinan di Harvard, si tratta di un disturbo destinato a rimanere circoscritto nel tempo e quindi passeggero.
La sindrome del risparmiatore, battezzata anche, con un termine preso a prestito dall’oculistica, iperopia (sinonimo di ipermetropia), implica anche il cosiddetto “rimorso del consumatore”, effetto che seguirebbe puntualmente ad ogni acquisto o spesa ritenuti superflui, salvo poi maturare il rimorso, a distanza di tempo, per le occasioni di svago perdute.
Il fenomeno infatti non riguarda gli acquisti ritenuti indispensabili (il cibo o una macchina nuova, quando si renda necessario) ma solo le spese extra, come quelle per una vacanza o abiti e accessori griffati.
Cosa fare allora per migliorare la propria condizione? Senza dubbio continuare a tutelare i propri risparmi, ma essere un pò più indulgenti con se stessi e perdonarsi qualche marachella “spendereccia” (passatemi il termine). Questo almeno il consiglio degli esperti.
E voi? Voi che passate a trovarci tutti i giorni per trovare nuovi modi per risparmiare senza diventare troppo tristi, cosa ne pensate? L’irrefrenabile voglia di shopping cederà davanti all’inarrestabile avanzare della tirchieria patologica o semplicemente noi italiani non riusciamo ad arrivare tranquilli a fine mese?
In questo caso forse, più che con il rimorso ci siamo rassegnati a vivere con il rimpianto!