Grazie al cielo non rientrano nella top ten, ma solo nella top 50 delle città più costose del mondo: Milano e Roma, in ogni caso, ci sono e si fanno sentire, ma da lontano, che è meglio. Nella classifica stilata dal Wall Street Journal sulle città che costano di più al mondo, batte tutti Luanda, capitale di uno degli Stati più poveri, l’Angola.
L’indagina globale della società di ricerca Mercer sul costo della vita, ha rilevato che la città dell’Angola è la più costosa di tutte, seguita da Tokyo, la capitale giapponese non è un grande affare per chi arriva dall’estero. E nemmeno N’Djamena, in Ciad, è tanto economica come città. Quelle italiane, invece, perdono posto e ci viene da dire anche per fortuna, visto che di prezzi alti ne faremmo a meno un po’ tutti.
Lo studio americano della Mercer è il più completo al mondo ed è stato realizzato confrontando oltre duecento beni e servizi tra affitti, abbigliamento, cibo, ecc. e Milano è finita “solo” al venticinquesimo posto, mentre la capitale, Roma, al trentaquattresimo, battute da Mosca, che si piazza al quarto posto come la città europea più costosa; al quinto posto c’è Ginevra, in Svizzera, al sesto nuovamente il Giappone con Osaka e al settimo di nuovo la svizzera con Zurigo. L’ottavo posto invece va a Singapore, il nono a Hong Kong e la top ten si chiude con San Paolo, in Brasile.
Le città italiane hanno perso colpi rispetto agli anni precedenti, ma il tutto è da vedere come un dato positivo e nonostante tutto il costo della vita nelle città europee non si è destabilizzato più di tanto. Roma e Milano hanno comunque perso dieci costi e prendendo in considerazione proprio la città lombarda veniamo a sapere che il prezzo medio di dieci beni di servizio è: 2000 euro per un appartamento di lusso non ammobiliato con due camere in affitto per un mese, 8,5 euro un biglietto per un film del circuito internazionale, 1,56 euro per un litro di latte intero pastorizzato. Questi sono solo alcuni dei dati riportati, ma di certo possiamo tirare un sospiro di sollievo, non viviamo a Luanda nè a Tokyo.