No all’apertura di nuove pizzerie veloci, al taglio, fast food, sushi, rivendite di articoli da mare e per la nautica, sexy shop ed esercizi di media e grande distribuzione, così come kebab e ristoranti etnici.
Tutto questo non si potrà più fare a Lucca: non in tutta la città ma nel solo centro storico. In quella porzione di città lunga 4 chilometri la norma è inequivocabile:
Non è ammessa l’attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività sia riconducibile ad etnie diverse.
Un divieto discriminatorio – ha affermato l’opposizione, con il consigliere pd Alessandro Tambellini – la giunta ha scelto un atteggiamento di chiusura verso le culture diverse, sostituendo alla logica del confronto quella dei no. Il riferimento alle etnie è assolutamente infelice. Cosa vuol dire? Che va bene la cucina francese o tedesca, che appartengono al nostro stesso ceppo, e non l’indiana, la cinese o l’araba?
L’assessore alla Regione Paolo Cocchi commenta:
Siamo contrari a forme occulte di razzismo gastronomico.
La risposta della giunta?
Ma quale razzismo! L’unico nostro scopo è quello di tutelare il patrimonio storico del centro.
La limitazione, secondo quanto deciso in consiglio comunale con 23 voti a favore e 11 contro, verrà applicata solo ed esclusivamente al centro storico, inteso come il territorio dentro i 4 km quadrati delle mura urbane. Tutto questo al solo fine di tutelare e valorizzare il patrimonio storico-ambientale della zona più centrale della città. Il nuovo regolamento comunale prevede che, nel centro storico di Lucca,
al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l’attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse.
L’applicazione del concetto di etnia al commercio ha stupito anche fuori dalla provincia e dalla regione tanto che, già dopo pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo on line, sul sito di Repubblica la notizia si è soarsa sul web, con Lucca tacciata di provincialismo e di estremismo e qualche lettore che si è spinto fino a invitare a boicottare tutto ciò che proviene dalla città. E voi come la pensate? Meglio ristorantini tipici o un kebab per risparmiare?