Dobbiamo ammetterlo. Se non si possiedono determinati studi in materia non é facile comprendere sempre appieno le notizie riguardanti indicatori economici, analisi tecnica o fondamentale, antitrust, asset class, management buyout o leva finanziaria. Troppo spesso i termini economici sono così difficili da risultare astrusi anche per chi desidera veramente appassionarsi alla materia, non tanto per avventurarsi in spericolate speculazioni finanziare o per destreggiarsi in difficili operazioni di on line broker, quanto per saper almeno come investire i propri risparmi, se in Bot o Cct, o se per le nostre esigenze é meglio comprare azioni ordinarie o privilegiate se decidiamo di diventare azionisti dell’ENEL.
Se siamo d’accordo sul fatto che la familiarità col denaro e l’educazione finanziaria partono da piccoli, ecco un interessante sito, economiascuola.it, creato dal Consorzio PattiChiari per offrire ai docenti di tutte le scuole informazioni e strumenti didattici per parlare di educazione finanziaria nelle scuole. Il nuovo sito messo a disposizione di tutti, offre un canale YouTube dedicato all’educazione finanziaria, con video realizzati dalle scuole (ma non solo: si parte dai due anni con il gioco “del cassiere”), interviste doppie, con confronti tra generazioni sul tema del denaro ed infine il mini sito L’Albero dei Soldi, che invita i genitori a dialogare su questo argomento con i figli, insieme a proposte e suggerimenti.
Durante il loro “percorso finanziario”, bambini e ragazzi impareranno a far profitti gestendo un “canile virtuale”e alle superiori, infine, svilupperanno un progetto di business, che gareggia in un concorso nazionale. Preparatevi: ai prossimi test Ocse-Pisa del 2012 infatti per la prima volta si valuteranno anche le competenze di educazione finanziaria dei quindicenni.
Il nostro sito si apre ai genitori – sottolinea Gabriella Boggio Robutti, responsabile dei programmi -. Dall’homepage ci sarà un accesso riservato alle mamme e ai papà: avrà un formato tipo social network, con interventi di psicologi e sociologi. Nella community, invece, gli adulti potranno dialogare fra loro, scambiandosi proposte.