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La posta prioritaria non è poi cosi prioritaria. Infatti secondo una ricerca di altroconsumo scrivere prioritario sulla busta non è sinonimo di rapidità. Questo accade sopratutto a Milano, dove il 30 per cento delle lettere spedite verso il capoluogo meneghino arriva oltre il giorno successivo alla spedizione, quindi in ritardo sull’obiettivo di velocità che dovrebbe garantire la posta prioritaria. Il 12 per cento di questi ritardi è elevato, cioè superiore a 3 giorni lavorativi dalla spedizione.
Il fatto è ancora più grave se si pensa che il traffico della corrispondenza su Milano e Lombardia rappresenta una larga fetta delle 1500 tonnellate giornaliere che complessivamente viaggiano lungo il Paese. Le cose vanno meglio a Roma: a non rispettare i tempi della posta prioritaria qui sono 14 lettere su cento. Nel complesso nelle altre città dell’indagine (Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Roma e Torino), tra cui sono state spedite 280 lettere di posta prioritaria, i ritardi sono meno frequenti, ma la situazione non è per nulla omogenea, e Milano non è l’unico caso di inefficienza.