Farmaci generici: l’Aspirina

Spesso, si sente parlare di farmaci generici, ma che cos’è un farmaco generico? Quando un brevetto scade ma è ancora commercialmente interessante qualunque casa farmaceutica lo può fabbricare e commercializzare, senza dover pagare nulla al ricercatore che lo ha scoperto. Infatti la vita di un farmaco non inizia quando questo viene lanciato sul mercato, ma già una decina di anni prima.

E durante questo periodo il farmaco costa molto e non porta nessun guadagno alla casa farmaceutica. Infatti costa scoprirlo e farlo nascere, costa produrlo in piccole quantità per testarne l’efficacia, costa studiarlo e alla fine costa raccogliere il materiale ed iniziare la procedura di registrazione presso le varie Autorità. Dopo di che bisogna affrontare i costi legati al lancio commerciale, e anche qui sono dolori. Dopo 20 anni dalla registrazione del brevetto, quest’ultimo scade e se, come detto, il farmaco è ancora interessante da un punto di vista terapeutico può venire commercializzato utilizzando non il marchio che lo ha caratterizzato nel ventennio precedente, bensì il nome chimico generico.

Contraccettivi gratuiti per tutte le donne pugliesi e non solo

Permettetemi di dire ottima iniziativa in Puglia dove ieri la giunta regionale ha deciso che da qui ad un mese gli anticoncezionali saranno gratuiti per le donne a basso reddito e per le emigrate. L’assessore alla Sanità della Regione, Alberto Tedesco ha dichiarato che:«E’ una decisione che ha l’unico obiettivo di tutelare la salute della donna, di contrastare la piaga insostenibile dell’aborto e di attivare politiche di prevenzione consapevoli e condivise».

Va detto che la decisione è unica nel suo genere in Italia e non ha precedenti. I medici dei consultori pugliesi potranno distribuire anticoncezionali gratuitamente alle ragazze di basso reddito, con esenzione dal pagamento del ticket, alle extracomunitarie ed alle neo comunitarie, alle donne che hanno partorito di recente. Come detto la delibera votata ieri entrerà in vigore solamente tra un mese, quando potranno essere distribuiti: la pillola concezionale, l’anello vaginale, il cerotto ed i contraccettivi di nuova generazione. Non verrà distribuita malgrado le richieste pressanti dei consultori la cosiddetta pillola del giorno dopo.

Per le detrazioni sui farmaci basta anche l’autocertificazione

Buone notizie per quanto riguarda la salute nostra e del nostro portafoglio, le spese sanitarie sostenute per l’acquisto di medicinali nel periodo che va dal primo luglio al 31 dicembre 2007 potranno essere certificate, per la deduzione o detrazione Irpef, anche semplicemente tramite uno scontrino non parlante o comunque incompleto. Unica condizione necessaria è che il contribuente lo integri indicando anche su un foglio a parte il codice fiscale dell’acquirente nonché la natura, qualità e quantità dei farmaci acquistati.

Almeno questo quanto emerge dalla circolare n.30/E delle Agenzia delle entrare che cosi chiarisce eventuali dubbi sulla documentazione necessaria per detrarre o dedurre le spese farmaceutiche. Questa nuova modalità di certificazione per le spese medicinali è messa in atto, spiega la circolare, per venire incontro alle difficoltà dei contribuenti non in possesso della documentazione idonea e che quindi rischiano di non poter usufruire dello sconto Irpef.

Mozzarelle: I commenti delle associazioni dei consumatori

Buone le reazioni delle associazioni dei consumatori all’epilogo sulla vicenda della mozzarella di bufala campana. Il Movimento a difesa del cittadino e Federconsumatori chiedono i nomi delle aziende coinvolte nella vicenda per dare fiducia ai consumatori. “I cittadini – afferma Silvia Biasotto, responsabile del Dipartimento sicurezza alimentare di Mdc – hanno diritto a un’informazione trasparente. Ogni anno il Movimento Difesa del Cittadino presenta ‘Italia a Tavola’, rapporto sulla sicurezza alimentare: dall’indagine – sottolinea – emergono tanti dati di sequestri e di frodi alimentari, ma anche il grande lavoro che tutte le istituzioni e gli organi di polizia svolgono.

Basti pensare che l’Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari negli ultimi 2 anni ha incrementato i controlli di oltre il 50 per cento”. “C’è molta confusione, in questi giorni, intorno all’allarme diossina nella mozzarella di bufala”. Invece chiede Federconsumatori che venga pubblicata la lista dei prodotti interessati dalla contaminazione e che si rendano pubblici i risultati delle analisi svolte e tutt’ora in atto. “Solo così, operando in maniera chiara, si potrà restituire la fiducia ai consumatori, già preoccupati per il loro potere di acquisto”, conclude l’associazione. Invece il Codacons chiede un intervento del governo perché aiuti i produttori di mozzarella di bufala danneggiati da quest’allarme diossina, l’Unione nazionale consumatori ricorda che “il consumatore può scegliere fra diversi tipi di mozzarella, deve solo fare attenzione alle denominazioni”.

Bufala: tutto è bene ciò che finisce bene

Controlli, rititi ed un operazione a tappeto d’ispezione in tutti i caseifici e allevamenti campani, con particolare attenzione alle province di Napoli, Caserta e Avellino. Queste le parole del ministro della Salute Livia Turco, che ha inviato in mattinata alla Commisione Europea, per scioglire la tensione che si era creata in questi ultimi giorni intorno al caso della mozzarella di bufala e del latte che erano risultati essere positivi ai controlli sulla diossina.

Una lettera che mette d’accordo l’Unione Europea che non più tardi di ieri aveva definito lacunose le informazioni fornite dall’Italia, mentre oggi 28 marzo ha deciso che non prenderà nessuna iniziativa a livello europeo ed in più si è detta soddisfatta del lavoro congiunto con le autorità italiane.

Trovati 3 pigiami per bambini dannosi per la salute, la provenienza non è sempre sinonimo di qualità

Interessante analisi di Altroconsumo sugli indumenti per bambini, dalla quale analisi è emerso che viene fatto un largo uso di sostanze chimiche in questi indumenti che invece dovrebbero essere più naturali possibili. Tre i pigiamini, su quindici presi in esame, che sottoposti a test di laboratorio sono risultati essere positivi a sostanze nocive dannose per la salute. In due capi è stata riscontrata una quantità eccessiva di ftalati, sostanza già bandita nella produzione di prodotti destinati ai bambini. Nell’altro invece è stato trovato un colorante cancerogeno.

I pigiamini sottoposti a test sono stati scelti tra i più comuni, prevalentemente destinati ai bimbi da zero a due-tre anni, venduti nella grande distribuzione, nei negozi per l’infanzia, in catene d’abbigliamento e di intimo. Il problema è che in Italia il settore della produzione tessile è privo di direttive e regole che tutelino e regolino la sicurezza del consumatore. Per dovere d’informazione i 3 capi incriminati sono il pigiamino Blukids di Upim, il pigiamino Texbasic di Carrefour ed infine il pigiamino Tezenis.

Mozzarella di Bufala: ecco la lista dei sequestri e dei controlli

L’allarme bufala sta facendo crollare i consumi, si stima in un 80 per cento circa con perdite per il settore di 30 milioni di euro. E mentre il Codacons annuncia una class action a difesa della mozzarella di bufala il CODICI ricorda che la produzione di mozzarelle di bufala è di circa 33 mila tonnellate, con un fatturato di oltre 300 milioni di euro e che questo si traduce in lavoro per circa 20mila famiglie.

La Federconsumatori aveva richiesto la lista dei prodotti e dei produttori coinvolti, lista che nella giornata di ieri è stata resa pubblica. Ed è sopratutto la provincia di Caserta, seguita a ruota da quella di Napoli, l’area dove si sono concentrati i sequestri ed i controlli da parte del Noe, su direttiva della Direzione distrettuale antimafia appunto, per accertare la presenza o meno di diossina nelle mozzarelle di bufala.

Presto vaccinazione gratuita contro papilloma virus, meningite e pneumococco

Già in passato c’eravamo occupati di una campagna di vaccinazione gratuita, quella contro il papilloma virus, oggi con mio grande piace è stato annunciato il Piano nazionale dei vaccini per il biennio 2008-2010, anche se prima andrà verificato il costo economico di tutta l’operazione. Questo il risultato della votazione del 26 marzo effettuata dalla Conferenza Stato-Regioni che porta da nove a dodici i vaccini gratuiti.

La mediazione è stata quella di dare il via libera al provvedimento, subordinandone l’entrata in vigore e l’applicazione all’accordo sulle risorse finanziarie. Il nuovo piano prevede quindi l’introduzione di tre nuove profilassi gratuite papilloma virus, il cui vaccino attualmente costa sui 150 euro, meningite costo circa 60 euro a dose ed pneumococco anche per questo 60 euro a dose. Queste e tre profilassi si vanno cosi ad aggiungere alle nove già garantite.

Allarme diossina per le mozzarelle di bufala e per il latte

Dopo l’articolo di Ecologiae, osserviamo l’allarme diossina tra gli allevatori di bufale e operatori del mercato della mozzarella, c’è anche un inchiesta in Campania che vede indagate 109 persone. Il tutto è partito da un indagine su un clan attivo nel Casertano, per poi giungere al sequestro di caseifici e allevamenti, dopo la scoperta di valori di diossina superiori alla norma.

Ora si attendono i risultati delle analisi sui campioni prelevati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Portici (Napoli) e portati nei laboratori per le diossine di Teramo. Ma non è finita qua, oltre a quantità massicce di mozzarelle, passatemi il termine avvelenate, sono state trovate fialette di anabolizzanti e di ormoni della crescita. Resta ancora da accertare se c’è una responsabilità di Asl e dei relativi comuni interessati. Un aspetto preoccupante riguarda il fatto che, dopo quelli sulle discariche, erano sbagliati anche i controlli sul latte. E questi errori avrebbero portato a sottostimare la presenza di diossina.

Il Kirby, ovvero tutta una truffa?

Quanti di voi hanno mai sentito parlare del Kirby? Un aspirapolvere definito dai venditori rivoluzionario ma che però di rivoluzionario non ha proprio nulla. Ma procediamo per gradi. Come vi dicevo il Kirby è un aspirapolvere con sacchetto, che viene venduto con il sistema porta a porta (Bruno Vespa non c’entra) e che ha un prezzo che oscilla dai 1000 ai 4000 mila euro, in quanto il prezzo è a discrezione del venditore.

Quindi questo rappresentate viene da noi, con il suo fantastico Kirby e aspira una determinata zona della casa, prima con il nostro aspirapolvere, dopo con questo Kirby, ovviamente il nostro aspirapolvere esce pesantemente sconfitto dalla prova. Bene sappiate che è un trucco, tutta la presentazione è architettata in modo tale che il nostro aspirapolvere perda.

In aumento il mercato dei farmaci generici

Buone notizie per i consumatori, secondo l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per la fine del 2008 il mercato dei farmaci generici vedrà un aumento del 25 per cento. “Se la previsione si avverasse, ci vedrebbe più che soddisfatti”, dice la responsabile dell’Osservatorio Farmaci & Salute per il Movimento consumatori, che ha commentato appunto i dati diffusi dall’Aifa.

Aggiungendo che “Il traguardo del 25 per cento sarebbe importante perché siamo convinti che il generico sia una risorsa per il Sistema sanitario nazionale. Ricordiamo che la Nimesulide, di cui si vendono milioni di pezzi al giorno, costava circa 11,50 euro prima della scadenza del brevetto e oggi meno di 2,60 euro.

I medici generici? Non un esempio di efficienza

I medici vengono criticati sempre più spesso, infatti tra le maggiori lamentele sui medici di medicina generale e i pediatri sono quelle sulla indisponibilità o irreperibilità, con a volte sospetti su errori terapeutici e diagnostici.

L’ennesima denuncia arriva dal rapporto Pit Salute, elaborato da Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato. Per quel che riguarda i medici di base, nel 2007 si è registrato un aggravamento dei casi di indisponibilità e irreperibilità, passati dal 15,8 per cento del 2006 al 23,1 per cento del 2007. A seguire, come altri problemi segnalati dai cittadini, si trovano la mancanza d’informazioni (19,7 per cento), il rifiuto di prescrizioni (14,5 per cento) e la malpractis (13,7 per cento).

E’ partita la campagna “Aggiungi un pollo a tavola” per il rilancio delle carni bianche

Sono un gran estimatore del pollo quindi volevo segnalarvi l’iniziativa “Aggiungi un pollo a tavola. Prenditi il gusto di scegliere sano“. La campagna biennale d’informazione e promozione delle carni di pollame (pollo, tacchino e faraona) ideata dall’Unione nazionale dell’avicoltura è finanziata un pò dall’Unione europea un pò dallo stato italiano.

L’obiettivo della campagna è quello di informare in modo esaustivo ed esauriente il consumatore sui sistemi produttivi, sulle norme di commercializzazione e sui sistemi di tracciabilità delle carni di pollame. Oltre che d’informare sulla qualità nutrizionale di questo tipo di carne, valorizzare le caratteristiche organolettiche delle carni avicole in funzione delle diverse modalità e occasioni di consumo. Tutto questo per aumentare la fiducia del consumatore verso la qualità e la sicurezza delle carni di pollame europee.

Prezzi dei farmaci dopo le liberalizzazioni, cosa è cambiato?

Interessante indagine del CODICI che ha controllato il prezzo di 30 farmaci da banco di largo consumo in sei città italiane. L’indagine è stata effettuata nel periodo che va dal giugno 2007 al dicembre, ovviamente dello stesso anno, prendendo come riferimento farmacie, parafarmacie, ipermercati e centri della salute, verificando la differenza di prezzo tra il prezzo di listino e quello applicato.

Con le liberalizzazioni sicuramente qualcosa è cambiato, e il consumatore che vuole risparmiare si deve per forza di cose rivolgere ai grandi ipermercati con prezzi vantaggiosi che tuttavia sono ancora poco assortiti. Ma ecco l’indagine divisa per città: