Farmer Market di Milano, è stato un flop oppure no?

Ha preso il via fra le polemiche il farmer market di via Ripamonti inaugurato lo scorso mercoledì 17 Settembre a Milano.

Questo nonostante gli avventori siano stati ben 4000 e si sia registrato in poche ore il tutto esaurito.

Secondo alcuni infatti l’iniziativa, promossa da Coldiretti si sarebbe rivelata un flop con prezzi alti e prodotti di scarsa qualità.

Oltre ad alcuni consumatori, che si sarebbero detti delusi dei prezzi praticati sui generi alimentari in vendita, ritenuti poco competitivi rispetto alle aspettattive, anche diverse associazioni di categoria hanno pronunciato un parere sfavorevole sul farmer market metropolitano.

Consigli per risparmiare sulla spesa alimentare: provate con il fai da te

Se ci seguite abitualmente sapete senz’altro che esistono molti metodi per dare un taglio alle spese alimentari e vedere lo scontrino accorciarsi una volta usciti dal supermercato. Uno di questi è senza dubbio l’eliminazione dalla lista della spesa di tutti cibi elaborati (biscotti, merendine, bibite zuccherate, salumi ecc.) e la loro sostituzione con altri alimenti più naturali possibile, così come la rinuncia a tutti quegli alimenti che per comodità alcuni di noi hanno smesso di preparare con le proprie mani preferendo piuttosto acquistarli già belli e pronti.

E’ il caso, solo per fare un esempio, dei sughi per condire la pasta, che negli ultimi anni hanno preso piede sulle tavole degli italiani in maniera impressionante. A rimetterci però sono non solo le nostre tasche, ma anche, a volte, la freschezza e la bontà di ciò che mangiamo. Per riportare in positivo un bilancio familiare traballante quindi può essere un’ottima idea quella di ricominciare a preparare sè la maggior parte dei cibi che è possibile fare in casa. E credetemi la quantità di ciò che potrete fare con le vostre mani è davvero notevole.

BOT, CCT, CTZ: investire i risparmi in titoli di Stato

Se seguite il nostro blog siete certamente dei risparmiatori e per tale ragione avrete probabilmente un gruzzoletto più o meno piccolo (ed anche più o meno grande perché no) in deposito in banca, alla posta, o sotto il mattone. Avete mai pensato di investire i propri risparmi? Forse sì, ma qualcuno ci avrà rinunciato, sarà perché a volte recandosi in banca e chiedendo informazioni non si capisce nulla di quello che dicono e sarà perché non ci fidiamo e finiamo per tenere i nostri risparmi al sicuro sotto la nostra bella mattonella. Innanzitutto facciamo una premessa: in banca non troviamo dei consulenti, sebbene così vengano chiamati, ma dei venditori. In banca vendono i loro prodotti anche se non sono i più efficienti sul mercato. Il fine della banca è ovviamente guadagnare, perché è una società a scopo di lucro a tutti gli effetti (ci sono anche le banche cooperative, ma rimandiamo questo argomento ai prossimi articoli). Quindi che fare? Quale potrebbe essere l’investimento più sicuro? Ovvero qualcosa che potrebbe farci guadagnare con certezza?

Cerchiamo di capire di più sull’impianto GPL

Si stanno moltiplicando le offerte di auto nuove con impianto di alimentazione a GPL installato, come alternativa a quelle Diesel, che è diventato oramai costo quanto la benzina. Anche se non è tutto oro quello che luccica, infatti l’Adiconsum tenta di diradare tutte le truffe che ci sono dietro l’ingannevole pubblicità del genere:”impianto gpl gratuito“.

Innanzitutto non è affatto vero che l’impianto a gas viene montato in fabbrica, infatti la meccanica dell’automobile non è adatta alle sollecitazioni specifiche dell’alimentazione a Gas. Il veicolo mantiene il codice di omologazione a benzina. Seconda questione, l’alimentazione a GPL non allunga la durata dei motori. In realtà questo tipo d’impianto sollecita in modo particolare le valvole.

Quest’estate in vacanza? Si, con Mastercard (e non solo)

E’ tempo di vacanze, e figurarsi se gli italiani anche in questo periodo di crisi economica rinunciano a queste. Si andrà in vacanza in tutti i modi possibili, infatti è in aumento il ricorso alla rata per pagare viaggi in aereo e hotel.

Questo quanto emerge da uno studio della UniCredit Consumer Financing, la società del Gruppo specializzata in credito al consumo di Unicredit Group, che ha condotto una ricerca sui propri clienti per capire in quale modo vengono utilizzate le carte di credito.

Risparmiare sui detergenti per la casa e l’igiene con il fai da te

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, gesti ecologici e gesti economici spesso coincidono. La gran parte dei trucchi da noi indicati per conseguire un risparmio economico coincidono infatti con comportamenti rispettosi della natura e dell’ambiente. Avete mai pensato per esempio a quanto potreste risparmiare se al posto dei tradizionali detergenti impiegaste prodotti per la pulizia di superfici, vestiti e per l’igiene personale fatti in casa?

Potreste risparmiare molti soldi e in più limitare considerevolmente l’inquinamento delle acque di laghi, fiumi e mari. Quindi se la salute dell’ambiente, e del vostro portafogli, vi sta a cuore, leggete le ricette che vi indichiamo di seguito. Forse la crisi economica che ci sta investendo tutti potrebbe rappresentare l’occasione giusta per cominciare a contribuire al risanamento del pianeta, ormai massacrato dalla nostra incuria.

Una guida per aiutare il neonato durante i primi anni di vita

Si sa nessuno “nasce imparato” sopratutto quando si parla di bambini, avere un figlio per la maggior parte delle coppie oltre ad essere una fantastica novità è anche un grandissimo impegno.

Il periodo più difficile è quello che riguarda i primi anni di vita, durante i quali i bambini sono molto esposti alle malattie, o durante i quali è necessario raccapezzarsi tra omogenizzati alla carne, omogenizzati di frutta, pannolini, latte in polvere e chi più ne ha più ne metta.

Latte in polvere per neonati. Le marche più economiche e l’indagine di Altroconsumo

Il latte in polvere per neonati costa mediamente in Italia il doppio che nel resto d’Europa, ma anche nel nostro paese è possibile trovare in commercio latti per bambini a prezzi molto vantaggiosi, simili cioè a quelli praticati negli altri paesi dell’Unione. Si va infatti dalle circa 30 euro al chilo del latte Humana alle 10 euro del latte per neonati a marchio Coop, solo per fare un esempio.

Tuttavia, ed è perfettamente comprensibile, molti neo-genitori continuano ad acquistare le marche più care perchè convinti che ad una maggiore spesa corrisponda un altrettanto elevata qualità dell’alimento offerto al proprio piccolo. Ma è davvero sempre così? Sono tanto sostanziali le differenze fra un latte costoso come Humana o Nidina (fra i più cari in commercio) e altri più economici?

Come risparmiare sugli omogeneizzati di frutta comprando online

Gli omogeneizzati di frutta rappresentano il primo alimento semisolido destinato al bambino quando, intorno al quarto-sesto mese di vita (dipende dal parere del pediatra), si comincia lo svezzamento. Tutti gli omogeneizzati in commercio sono ugualmente validi dal punto di vista nutrizionale, la loro produzione e vendita è infatti controllata in Italia dal Ministero della salute. Eppure tra le diverse marche vi sono differenze di prezzo anche notevoli, così come tra un punto vendita e l’altro nella stessa città.

Gli omogeneizzati potete trovarli, così come il latte in polvere per neonati, nelle farmacie, nei supermercati e nelle sanitarie specializzate, oppure ordinarli su internet. Gli omogeneizzati di frutta per bambini hanno un costo che si aggira intorno ai 2-2,5 euro al supermercato, mentre costano normalmente (salvo offerte) qualcosina di più in farmacia. Qui troverete indicazioni utili per risparmiare sull’acquisto on line degli omogeneizzati di frutta, i primi, come accennato, a venire introdotti nella dieta del bambino quando sorge la necessità che questa divenga più varia e ricca.

Frenata dei consumi ad Aprile. La crisi investe anche il settore dei servizi

L’Italia non è un paese in recessione, ma l’economia è ferma. Questo è quanto emerge dall’Indicatore dei consumi per il mese di Aprile di Confcommercio che registra un calo dello 0,9% rispetto all’Aprile dello scorso anno. Un dato più contenuto rispetto al -3,4% registrato a Marzo, ma che comunque non da grandi motivi di gioia ai consumatori italiani il cui reddito, secondo le stime di Bankitalia, ha avuto solo un incremento del 5% negli ultimi diciotto anni.

Un dato, quest’ultimo, a dir poco sconfortante, soprattutto se paragonato all’incremento del 20% toccato ai consumatori tedeschi e a quello del 45% dei francesi. E così gli italiani continuano a rinunciare a vestiti, pane e pasta (i cui consumi nel primo trimestre del 2008 hanno registrato un calo rispettivamente del 2,1 e del 4,5) e carne bovina oltre che a svaghi come cinema e ristoranti.

Mutui: In Italia quelli più cari

I mutui costano molto caro alle famiglie italiane, che sono le più esposte in Europa al rischio tassi d’interesse. Questo quanto emerge dalla Relazione Annuale della Banca d’Italia che sottolinea come, sebbene la qualità del credito bancario resti elevata, si riscontrino comunque più ritardi nel pagare le rate dei mutui a tasso variabile rispetto a quelli a tasso fisso. Negli ultimi due anni, si legge, il peso dei nuovi prestiti a tasso variabile sul totale dei nuovi finanziamenti alle famiglie per acquisto di case è diminuito di 37 punti percentuali, convergendo al valore medio dell’area euro.

“Tuttavia – avverte Bankitalia – l’elevata quota di finanziamenti a tasso variabile erogata negli anni passati fa sì che l’esposizione delle famiglie italiane ai rischi derivanti dalle variazioni dei tassi di mercato rimanga più alta rispetto alla media europea”. Inoltre lo scorso anno il tasso di interesse sulle nuove erogazioni di mutui a tasso variabile è cresciuto fino ad arrivare al 5,5 per cento, In Italia, si legge ancora, il costo dei mutui, sia a tasso variabile, sia fisso, è maggiore che nel resto dell’area euro, anche se per quelli a tasso fisso il differenziale si è ridotto a fine 2007 di 7 decimi di punto grazie alla maggior concorrenza.

Più trasparenza da parte delle banche

Le banche italiane seguiranno le regole delle autorità e daranno il via ad un confronto con i consumatori per dare maggiore trasparenza sulle commissioni di massimo scoperto. Lo afferma il presidente dell’Associazione bancaria, Corrado Faissola, rispondendo al governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che lo aveva definito un “istituto poco difendibile sul piano della trasparenza”.

“Sul massimo scoperto – ha detto Faissola – seguiremo le indicazioni che ci ha dato Draghi e ci confronteremo con le autorità, dalla Banca d’Italia all’Antitrust”. Faissola non ha poi escluso la possibilità di incontrare “eventualmente” le associazioni “che rappresentano gli interessi di coloro che pagano queste commissioni di scoperto” al fine di “dare maggiore trasparenza anche in questo campo al comportamento delle banche”.

“Arrivederci penne”? I rincari e la dieta degli italiani

“Arrivederci penne? L’aumento dei prezzi ha effetto sulla dieta degli italiani”. Così la prima pagina del Wall Street Journal Europe, e a ritenere più che giustificato l’allarme del prestigioso quotidiano economico è la Coldiretti che, in occasione dell’apertura del vertice romano della Fao, sottolinea come i rincari relativi a pasta, pane, frutta e verdura stiano rendendo estremamente difficoltoso a milioni di italiani continuare ad alimentarsi correttamente seguendo la tradizionale dieta mediterranea.

Il consumo di questi prodotti è infatti crollato nel nostro paese con il -5,5% per il pane, -2,5% per la pasta, -5,5% per le verdure, avvicinando, commenta il prestigioso quotidiano, le abitudini alimentari degli italiani meno abbienti a quelle statunitensi caratterizzate dal consumo di cibo scadente ricco di grassi e sale. Non a caso l’obesità, che oltreoceano rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria, è sempre più diffusa anche nel paesi del bacino mediterraneo.