Riflessioni
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Sottoscrivere polizze online: i vantaggi
Alcuni consigli per risparmiare a Carnevale
Risparmiare sul carburante con Iadi
Impianto fotovoltaico: alcuni calcoli e considerazioni
Ristrutturare i nostri mobili
- Ovviamente il mobile da restaurare
- Sverniciatore
- Mascherina di protezione
- Guanti in lattice
- Carta vetrata di varie misure
- Cementite
- Colore, a nostra scelta, dipende da come lo vogliamo questo mobile
- Carta per découpage pittorico
- Forbici per découpage
- Colla per carta découpage
- Pennelli
- Tamponcino in spugna
- Lacca di finitura
- Vernice all’acqua azzurra
Consigli per decidere di acquistare nuovo o usato
Piccoli suggerimenti per risparmiare sulla spesa
Slavare la batteria del nostro portatile
Risparmiare rinunciando ad avere sempre l’ultimo modello tecnologico
La tecnologia è probabilmente il ramo in cui si compiono i maggiori passi da gigante e la velocità con cui essa avanza rende molto difficoltoso starle dietro. Chi non vorrebbe avere sempre a disposizione l’ultimo ritrovato in fatto di tecnologia? Possedere l’ultimo modello di televisore LCD, di computer, di periferica hardware, di navigatore satellitare, di cellulare o di qualunque altro oggetto elettronico è spesso un modo per vantarsi, mostrare (o tristemente simulare) il proprio stato sociale o le proprie entrate finanziarie.
Ma facendo due conti in tasca, vale davvero la pena avere l’ultimo modello tecnologico in termini di rapporto costi / prestazioni? Sicuramente no. Infatti, l’oggetto nuovo presentato sul mercato ha un prezzo di uscita (giustificato dal fatto di essere una novità) che presenta una maggiorazione variabile tra il 15% ed il 30%. Tuttavia, le migliorie apportate all’ultima versione il più delle volte sono quasi irrilevanti o non giustificabili rispetto al prezzo superiore.
Come evitare multe salate facendosi un po’ più furbi
Qualche giorno fa è stata pubblicato un’interessante articolo sulle multe per violazione del codice della strada, da cui si evinceva che l’italiano medio, ogni anno, paga tra i 50 ed i 100 euro a testa per le contravvenzioni. I Comuni italiani non si sono fatti scappare questo “affare”, che frutta complessivamente circa un miliardo di euro in tutta la penisola, tanto da aver messo la voce “multe” perfino negli obiettivi di bilancio… un’assurdità tutta italiana!
Beh, come evitare allora di prendere contravvenzioni? Le risposte più ovvie sarebbero “rispettare il codice della strada” o “abolire l’uso dell’automobile”, ma noi vogliamo dimostrarvi che con pochi e piccoli accorgimenti le probabilità di essere “beccati” scendono drasticamente. Lo sapevate, infatti, che oltre l’80% delle multe è rappresentato da quelle per eccesso di velocità (la maggior parte di esse viene presa dall’automobilista su percorsi inferiori ai 100 Km) e per il parcheggio in divieto di sosta?
Libri gratis, come farsi una cultura e risparmiare
Si sa, i soldi spesi in cultura non sono mai buttati.
Spesso però frequentando le librerie ci si accorge che i prezzi dei libri sono decisamente elevati e ciò ci fa desistere dalla nostra intenzione di acculturarci.
Questo provoca un duplice svantaggio:
- Ci priviamo degli strumenti necessari per capire noi stessi, la società ed i processi che vi si svolgono.
- Siamo facilmente in balia di tutte quelle forze sociali che influiscono sulla nostra esistenza.
In pratica, senza un’adeguata istruzione, è impossibile affrontare le avversità quotidiane e diventiamo dei burattini nelle mani di qualcun altro.
Purtroppo mediamente un buon libro non costa meno di 15€ e sappiamo benissimo che, nei momenti di crisi economica, una delle prime voci di spesa che viene tagliata è quella relativa alla cultura.
Ma perché limitarsi? In Italia esiste il diritto all’istruzione?
I prodotti costosi e di marca sono sempre sinonimo di qualità?
Comprare un capo di abbigliamento firmato è diventato, purtroppo, sempre più spesso sinonimo di cattivo affare; questo è dovuto principalmente alla globalizzazione del mercato, la quale ha fatto sì che la manodopera utilizzata per produrre certi articoli sia spesso reclutata in paesi sottosviluppati, dove il costo del lavoro è nettamente inferiore al nostro.
Accade così che grandi marchi italiani, conosciuti in tutto il mondo e alfieri della moda “Made in Italy”, ormai abbiano totalmente esternalizzato la produzione e che nel nostro paese sia rimasta solamente la sede legale. Questo, se ci fosse una logica, dovrebbe comportare un abbassamento dei prezzi al consumo, ma il mondo della moda non segue certe regole economiche, al punto da arrivare a comici paradossi.