Social card anche per preti e suore

 Qualcuno ha iniziato a polemizzare vedendo che, alla fila in Posta, vi erano anche dei componenti della classe clericale: anche frati e suore si sono affrettati a ritirare la card rilasciata dal Governo per sostenere i “poveri” durante questo periodo di crisi.

La social card è destinata pure a loro. Così i religiosi si sono riversati negli uffici postali per ritirare la carta acquisti ministeriale destinata alle fasce deboli. A Verona sono più di 300 le card consegnate a preti e suore. Ufficialmente sono nullatenenti. Per questo motivo, anche suore e frati hanno titolo a chiedere la social card. Secondo quanto rende noto il quotidiano veronese L’Arena, le richieste non sono poche e negli uffici postali della provincia scaligera è possibile assistere a file di religiosi e religiose che si accingono discretamente a ritorare la propria carta.

Bonus famiglia e datori di lavoro

 Ancora aiuti per le famiglie in difficoltà: entro il 31 gennaio i lavoratori che ritengono di averne diritto possono presentare al proprio datore di lavoro la domanda utilizzando il modello approvato con decreto direttoriale del 5 dicembre scorso. Nei prossimi giorni i datori potranno, perciò, ricevere le istanze dei lavoratori che, per indicare i componenti del nucleo familiare e il reddito complessivo, hanno preso a riferimento il 2007.

Nel mese di marzo 2009 saranno invece presentate le domande che prendono a riferimento il 2008 per determinare i due indicatori. In entrambi i casi il datore di lavoro dovrà porre attenzione alla data di presentazione dell’istanza poiché, in caso di più richieste, è tenuto a evaderle secondo l’ordine cronologico di presentazione.

Più soldi (e più risparmi) per gli statali

 Varata la Finanziaria 2009, che certificherà la risorse per il rinnovo del biennio 2008-2009 (si tratta di 2,8 miliardi cui vanno aggiunti i 200 milioni per la contrattazione decentrata stanziati con la manovra d’estate).

Una delle novità? Busta paga più pesante di 80 euro circa e nessun taglio da gennaio ai fondi per la produttività per gli statali. Precisamente sono previsti incrementi medi di 70 euro lordi per i ministeriali, 82 euro per i dipendenti delle agenzie fiscali, 80 euro per il personale docente e 55 per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.

Il flop della social card?

 La carta potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti di un importo pari ad 40 euro mensili, in tutti i negozi alimentari abilitati al circuito Mastercard. Sembrava semplice: si fa domanda, si ottiene la social card e si risparmiano 40 euro al mese.

Chiuso il bilancio 2008, il ministro Tremonti non può negare che la spesa dello Stato per la social card è stata minima. Il ministro ha quindi pensato di prorogare i termini di scadenza per la presentazione della domanda, che dà diritto ai 120 euro di arretrati. Il Corriere della Sera, citando fonti del ministero del Tesoro, parla di una proroga al 28 febbraio. La social card doveva essere destinata a 1.300.000, ma le condizioni poste sono quasi assurde. Esistono questi aventi diritto? Probabilmente no, visti i dati.

Meno retribuzioni meno risparmi: divergenze Nord Sud

 Il primo rapporto su «Domanda di lavoro e retribuzioni nelle imprese italiane» presentato a Roma, da Unioncamere, in collaborazione con OD&M Consulting e GI Group afferma ancora una volta le divergenze tra Nord e Sud in fatto di retribuzione.

In Italia, quasi 10 milioni di lavoratori dipendenti percepisce uno stipendio inferiore ai 23mila euro l’anno (al Sud). In media, nel 2007, comprendendo straordinari, premi di produttività e ogni altro elemento variabile della retribuzione, si è raggiunto un salario medio di 26.500 euro, che scende a poco più di 21mila euro per le professione meno qualificate e sale, fino ad arrivare a 28.800 euro lordi annui per le professioni tecniche. Pare non possano lamentarsi gli intellettuali, coloro che lavorano in ambito scientifico e ad alta specializzazione, i quali arrrivano a percepire 41mila euro. Permane la differenza tra uomini e donne con uno scarto del 16% tra Nord e Sud. Una donna prende circa 4.000 euro in meno rispetto ai proprio colleghi e al Sud il suo stipendio è inferriore del 16,3% rispetto al Nord-Ovest.

Non più risparmi: lo stipendio non basta

 I tempi sono cambiati, non è più come una volta che con il proprio stipendio si riusciva a mettere da parte un gruzzoletto per gli imprevisti e i periodi di “magra”. I dati del rapporto sul risparmio realizzato da Bnl (gruppo Bnp Paribas) e Centro Einaudi scatta una fotografia della situazione italiana dopo la crisi. Passa da 89 a 70 la percentuale di intervistati che ha espresso un giudizio positivo, di sufficienza o piu’ che sufficienza del proprio reddito. Solo il 3,8% (dal 12,8% dello scorso anno) ritiene di avere un reddito corrente “piu’ che sufficiente”, mentre sale a 29,8% (da 11,1) la quota di chi ritiene di avere un reddito “insufficiente” o “del tutto insufficiente”.

Piu’ in dettaglio, il 3,8% degli intervistati (12,8% nel 2007) giudica il reddito corrente “piu’ che sufficiente”, il 40,5% (49,9%) lo giudica “sufficiente“, il 25,8% (26%) lo giudica “appena sufficiente“, il 26,4% (8,2%) lo ritiene “insufficiente“, il 3,4% (2,9%) lo valuta “del tutto insufficiente“.

Fare la casalinga è un mestiere: uno stipendio alle mamme per contribuire ai risparmi?

 I cari mariti se ne rendono conto quando la signora, per qualche motivo, si assenta. Il pane e il latte, il figlio è da andare a prendere alle 12,40, l’altro invece esce a metà pomeriggio e occorre portarlo alla festa della sua compagna che compie gli anni, poi c’è la piscina mentre l’altro è a doposcuola, preparare pranzo, cena, fare la calza: il mestiere della mamma e moglie è sicuramente uno dei più difficili del mondo.

In realtà le donne avrebbero diritto ad almeno quattro stipendi: uno come baby sitter, uno come cuoca, uno come donna delle pulizie, uno come amministratrice.

Quante di voi hanno pensato che bisognerebbe pagarvi per quello che fate? Certo è che vi sentite già ben ripagate quando vedete che le faccende familiari proseguono bene, ma sicuramente vi farebbe piacere anche un riscontro economico.

Frenata dei consumi ad Aprile. La crisi investe anche il settore dei servizi

L’Italia non è un paese in recessione, ma l’economia è ferma. Questo è quanto emerge dall’Indicatore dei consumi per il mese di Aprile di Confcommercio che registra un calo dello 0,9% rispetto all’Aprile dello scorso anno. Un dato più contenuto rispetto al -3,4% registrato a Marzo, ma che comunque non da grandi motivi di gioia ai consumatori italiani il cui reddito, secondo le stime di Bankitalia, ha avuto solo un incremento del 5% negli ultimi diciotto anni.

Un dato, quest’ultimo, a dir poco sconfortante, soprattutto se paragonato all’incremento del 20% toccato ai consumatori tedeschi e a quello del 45% dei francesi. E così gli italiani continuano a rinunciare a vestiti, pane e pasta (i cui consumi nel primo trimestre del 2008 hanno registrato un calo rispettivamente del 2,1 e del 4,5) e carne bovina oltre che a svaghi come cinema e ristoranti.

Rapporto Istat 2007: gli italiani sempre più in difficoltà

Nel caso non ce ne fossimo accorti noi italiani “medi” versiamo in notevoli difficoltà economiche. Giusto per essere sicuri che non sia una nostra sgradevole impressione, giunge a confermarlo il sedicesimo rapporto annuale dell’Istat presentato ieri alla Camera: il nostro reddito medio è inferiore del 13% rispetto alla media europea e il 50% delle famiglie deve arrangiarsi con meno di 1.900 euro al mese.

Il rapporto Istat per il 2007 presenta un quadro sconfortante, almeno sul fronte economico, dell’Italia di oggi: mentre il 15% ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, il 28,4% non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa improvvisa pari a 600 euro. Piuttosto alta invece (il 66,1%) la percentuale di coloro che non riescono a mettere da parte qualche risparmio.

Possibile richiedere la dote scolastica anche via telefono

Ma voi sapevate che esiste la dote scuola? Se eravate tra coloro che ignoravano questa possibilità sappiate che da sabato è possibile farne richiesta anche per telefono. Infatti il comune di Milano ha reso noto che dal dal 24 maggio le famiglie milanesi potranno richiedere i contributi regionali per l’istruzione dei propri figli telefonando all’Infoline 02.02.02, in funzione 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana.

Ma che cos’è la dote scolastica? E’ in sostanza l’evoluzione del cosiddetto buono regionale per l’educazione, un aiuto da parte della regione Lombardia per l’istruzione dei propri figli. Il contributo – spiega il Comune – affianca gli alunni lombardi fin dai primi passi del loro percorso educativo, favorisce la libertà di scelta scolastica, supporta i ragazzi meritevoli con difficoltà economiche e sostiene i giovani disabili“.

Guida alle detrazioni e non solo da parte dell’Agenzia delle Entrate

Voglio segnalarvi un altra guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, intitolata Nuove agevolazioni fiscali per la famiglia. I temi trattati sono molti, si va dalle detrazioni Irpef, alla detrazioni sulla casa. Più in generale si può dire che questo documento è una guida per le agevolazioni disponibili per noi contribuenti.

Osservati speciali, le novità inserite nell’ultima finanziaria, ovvero, detrazioni per affitto, per le famiglie numerose, ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica, etc. Volevo segnalarvi in particolare alcune detrazioni della quale ci siamo occupati poco su questo blog, mi riferisco alla detrazione per la sostituzione di frigoriferi. Infatti tutti coloro che acquisteranno un frigorifero, congelatore, o tutt’e due di classe energetica A+ avranno diritto alla detrazione del 20 per cento fino ad un massimo di 200 euro, ovvero dobbiamo acquistare un apparecchio che costa al massimo 1000 euro.

Petizioni per la diffusione in sicurezza dei redditi online

Da oggi è possibile aderire alla petizione creata da Adiconsum a favore della diffusione on line dei redditi degli italiani ma nel rispetto della privacy. Per aderire ci basterà visitare i siti di www.adiconsum.it e www.cittadininternet.org.

L’associazione infatti è favorevole alla pubblicazione ma critica l’assenza di filtri e di identificazione del richiedente dei dati, cosi come è invece previsto dalla legge, la mancanza di questi ha inoltre permesso di accedere ad innumerevoli dati di tutti i contribuenti, di estrarne copia, di modificarli ed elaborarli, di formare archivi, di creare liste, mettendo a rischio l’esattezza di tali dati ed esponendo i contribuenti al rischio di furto d’identità.

Tutte le novità della dichiarazione dei redditi 2008: dal modello unico ai nuovi bonus

Si chiama Pronto Unico Web il nuovo modello di dichiarazione dei redditi presentato dall’Agenzia delle Entrate, da compilare e inviare on line entro il 31 Luglio 2008. Il nuovo modulo è riservato solo alle persone fisiche non soggette agli studi di settore, che non devono presentare il modello Iva e che non hanno redditi da partecipazione.

Pronto unico web è disponibile gratuitamente sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e sarà in parte precompilato con alcuni dati relativi alle dichiarazioni degli anni precedenti. Naturalmente i dati in questione potranno essere confermati o modificati.

Ma vediamo adesso le maggiori novità per il 2008:

Multa in arrivo per l’Agenzia delle Entrate

Il direttore dell’Agenzia non aveva il potere di stabilire forme di pubblicità diverse da quelle stabilite dalla legge. Questo quello che il Garante della privacy Francesco Pizzetti, ha sottolineato, ovvero l’illegittima modalità utilizzata dal Fisco. «Si è messo a disposizione del mondo – dice Pizzetti – un patrimonio di dati che mappa l’intero paese, rende possibile le attività di profilazione, le più diverse, consente furti di identità».

Quaranta milioni di posizioni contributive, persone fisiche, società, istituzioni pubbliche on line. In tutto il mondo è stato possibile accedere ai dati, scaricarli, fare cd, modificarli e venderli. Una volta messi in rete, poi, sottolinea il Garante, i dati sfuggono al controllo di chiunque. Comunque attenzione perché ci sono rischi civili e penali per chi continua a diffondere questi dati.