Caro prezzi: al Sud più affari che al Nord

 Il Sole 24 Ore indaga tra le buste della spesa dei consumatori e non mancano le sorprese.  Per un paniere comprendente beni di prima necessità: pane, latte, olio extra vergine e passate di pomodoro, uova, caffè, acqua e zucchero, l’Emilia Romagna, con sei città nelle prime quindici posizioni, risulta la meno ecpnomica in merito al riempimento del carrello quotidiano. Sembra invece che si possano fare affaroni a Napoli. Il divario Nord Sud si fa sentire come sempre, ma stavolta forse in positivo: le casse dei supermercati del Nord Italia sono più care di quelle del Sud, mentre in Romagna un chilo di pane costa in media 3,75 euro, a Napoli 1,94, quasi la metà.

Sono queste le indicazioni emerse dall’indagine sui prezzi medi degli alimentari in cinquantasette città pubblicata da “Il Sole 24 Ore del Lunedì”. I risultati emergono dall’elaborazione dei dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico.

In Emilia Romagna iniziativa “Spendo meno” e aiuti ai bisognosi

 La Regione Emilia-Romagna ha raggiunto un accordo con il Comune di Bologna e Caab per la creazione all’interno del Centro agroalimentare del capoluogo, di una piattaforma per la raccolta e la distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli in eccedenza di qualità. Questi prodotti saranno destinati ai bisognosiattraverso gli enti di beneficienza che si occuperanno del progetto. Questo é quanto annunciato dall’incontro convocato oggi dall’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni. Al convegno hanno partecipato l’assessore comunale alle Attività Produttive e al Commercio, Maria Cristina Santandrea, il responsabile marketing del Caab, Duccio Caccioni e Paolo Santini, in rappresentanza della Caritas locale.

Sistema statunitense per risparmiare sui libri?

La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Questo è quanto recita l’articolo 34 della Costituzione italiana. La scuola d’obbligo dovrebbe quindi essere gratuita. Lo sono i corsi, ma non di certo i libri. Ed i libri non sono parte integrante dell’istruzione? Il diritto allo studio è universalmente riconosciuto, ma la possibilità di studiare e di apprendere passa dai libri di testo che, alla riapertura delle scuole, rappresentano, per le famiglie italiane, un’ingente spesa diffcile da affrontare soprattutto in tempi di crisi come questi.

Natale meno caro al ristorante: gli esercenti tagliano il conto

 La crisi si fa sentire anche a Natale. Natale, pranzo al ristorante, anche questo fa parte della tradizione e aiuta a dimenticare difficoltà e problemi. Inoltre si spenderà come l’anno scorso o meno.

Molti locali, da sempre chiusi il giorno di Natale, quest’anno resteranno aperti il 25 dicembre nel tentativo di compensare, almeno in parte, il crollo degli affari,

annuncia il segretario provinciale della Fiepet-Confesercenti, Cesare Groppi. Rispetto allo scorso anno, infatti, resteranno aperti circa 53.000 ristoranti (il 72,4% del totale), il 2,8% in più rispetto all’anno scorso. Nonostante tredicesime e regali tuttavia, gli taliani quest’anno andranno meno al ristorante e per coloro che non vi rinunceranno ci sono delle buone notizie: a comunicarle è sempre Fiepet Confcommercio, che segnala anche come un 71,4% degli esercenti manterrà i prezzi invariati e solo una piccola minoranza, il 7,1%, farà pagare un conto più salato. Secondo l’indagine, gli esercenti sono intenzionati a incoraggiare i clienti anche in tempi di crisi.

La benzina rimane alta a causa delle accise ma le nuove normative dovrebbero aumentare la concorrenza

 Rispetto a un anno fa la benzina alla pompa è aumentata come prezzo medio da 1,219 a 1,331 euro al litro, cioè del 9,2%  secondo la rilevazione del Ministero dello Sviluppo Economico. Malgrado il petrolio continui la sua discesa dai picchi di 140 dollari agli attuali 60 circa, il prezzo alla pompa non segue la stessa dinamica nella discesa e questo come dicono i produttori a causa delle benedette accise sul costo del carburante. L’accisa, però (cioè l’ex imposta di fabbricazione, pagata sempre dal consumatore) è rimasta la stessa in un anno, non è diminuita, malgrado gli aumenti dei prezzi abbiano visto le entrate per l’erario aumentare visibilmente di circa 18 euro ogni 1000 litri di carburante. A parte la solita considerazione che gli industriali sono lesti ad aumentare il prezzo quando quello del barile sale e lenti a diminuirlo quando scende, c’è da domandarsi perché non si fa una compensazione fra l’IVA e l’accisa? L’erario rinunci a qualche cosa a favore degli automobilisti. Occore infatti ricordare che se il consumatore potesse comprare la benzina senza IVA e senza accisa la pagherebbe 0,545 euro al litro (compreso il compenso al benzinaio). Ecco perchè nel nostro paese la benzina ha i prezzi fra i più cari al mondo.

Consumo ragionato e andamento dei prezzi, conosciamo Osservaprezzi

Quanti modi pensate che esistano per risparmiare? Moltissimi, e se ci seguite attentamente lo sapete senz’altro.  Allo stesso modo, se siete nostri affezionati lettori, sapete che “tenersi informati” è uno di questi.

Tenervi informati sui prezzi medi di beni, servizi e prodotti alimentari di largo consumo può aiutarvi ad esempio a risparmiare evitando fregature dal macellaio, dal meccanico, al negozio di telefonia, dal verduraio.

Per raggiungere questo obiettivo esistono diversi servizi istituzionali, uno di questi, del quale vi abbiamo già parlato, è il servizio sms consumatori nato su iniziativa del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ma non è il solo. Ad esempio, avete mai sentito parlare di Osservaprezzi?

Sul sito di Altroconsumo ora il consumatore ha il mezzo per una vera comparazione dei prezzi sui prodotti

 Per Altroconsumo la lotta al carovita è da sempre una priorità, sopratutto in momenti difficili come questi, in cui gli aumenti di prezzi, anche dei beni di prima necessità, sembrano essere sempre più indirettamente correlati con la crisi economica. Sul suo sito da pochi giorni, infatti, è attivo un nuovo valido strumento da offrire ai consumatori per poter effettuare una vera comparzione fra i prezzi dei singoli prodotti in commercio nel nostro paese, in una sorta di gioco digitale, infatti vine data la possibilità di operare una scelta giusta ed equilibrata sui costi e benefici di telefoni cellulari, televisori e registratori dvd, facendo un raffronto tra centinaia di modelli. Questo è stato reso possibile grazie ai risultati dei testi comparativi su 400 prodotti,  con oltre 13.000 prezzi rilevati in 350 negozi in 20 città italiane. Lo strumento si chiama My product selector, ed è appunto on-line sul sito di Altroconusmo, a disposizione dei consumatori. Altroconsumo ha trasposto nel data-base, oltre a migliaia di informazioni, il know-how, l’indipendenza, l’obiettività e il rigore di 35 anni di inchieste e test comparativi. Se si conosce il modello si può partire da quello, scoprendone caratteristiche, valutazioni critiche a seguito del test di Altroconsumo.

Unione consumatori indica le regole da seguire quando si va a fare la spesa per far fronte al carovita

 Il carovita è ormai un’emergenza quotidiana. Non c’è giorno che non si accompagnato dalla notizia di nuovi aumenti e dalla denuncia di speculazioni, furbizie e ricarichi a due cifre ad opera dei vari attori della filiera. L’Unione Consumatori sul suo sito ha deciso di indicare alcune regole da seguire per dire “no al carovita”: Ecco le principali 1. Andare a fare la spesa con un elenco ben preciso di prodotti da comprare. 2. Diversificare gli acquisti tra il mercato, supermercati e hard-discount (dove ad esempio i detersivi per la casa costano tra il 50 e il 60% in meno così come la carta igienica o la carta da cucina, mentre frutta e verdura acquistati ai mercati rionali costano meno, soprattutto a fine mattinata, quando i negozianti temono l’invenduto). 3. Al supermercato le confezioni più convenienti sono sempre le più grandi. 4. Non farsi condizionare dalle marche famose. Spesso prodotti con loghi sconosciuti costano meno e sono altrettanto buoni. 5.

Risparmiare fino a 2000 euro l’anno si può, basta consultare la mappa di Altroconsumo

Secondo una recente indagine di Altroconsumo ottenere un considerevole risparmio sulla spesa alimentare è possibile. Basta scegliere con molta attenzione il punto vendita in cui effettuare i propri acquisti e il gioco sarebbe fatto (in questi casi purtroppo credo che il condizionale sia d’obbligo).

L’associazione di consumatori ha svolto infatti un’indagine su 657 super e ipermercati sparsi su tutto il territorio nazionale (44 le città visitate) e monitorato ben 122mila prezzi giungendo alla elaborazione di una vera e propria mappa del risparmio per orientarsi nel mondo dei consumi, la cosiddetta Guida al Superisparmio.

Vuoi sapere quanto e dove puoi risparmiare sulla spesa? Nasce sms consumatori

 Sulla scorta degli aumenti, spesso indiscrimanti e ingiustificati di alcuni generi alimentari, come pasta, pane e latte, e come forma di costrasto e per venire incontro alle esigenze dei consumatori sempre più in difficoltà economiche, il Ministero delle politiche agricole e forestali ha lanciato un nuovo servizio: sms consumatori. Come funziona? in poche parole l’utente avrà a disposizione il numero 47947 dove inviare un messaggio per la richiesta dei prezzi. Digitando solo il nome del prodotto agro-alimentare di cui si vuole conoscere il prezzo e inviando il messaggio, l’utente riceverà le informazioni sulle singole varietà del prodotto medesimo, e precisamente: prezzo medio nazionale all’origine e all’ingrosso, aggiornato con cadenza settimanale, e prezzo medio di vendita macro regionale (Nord, Centro e Sud), rilevato giornalmente.

Il numero di SMS di richiesta prezzo che è possibile inviare è di 5 al giorno e 30 mensili. I prezzi al dettaglio, imputati da 44 rilevatori sparsi sul territorio nazionale, sono giornalieri e vengono rilevati il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e il sabato, mentre per la domenica e il lunedì è valida l’ultima imputazione del sabato. Gli esercizi coinvolti nella rilevazione dei prezzi al dettaglio sono circa 2200 e prevedono categorie merceologiche diverse: discount, ipermercato, mercato, supermercato e negozi di ortofrutta, macellerie, pescherie e alimentari.

Sms consumatori 47947: per essere un consumatore consapevole e informato

Dal 15 maggio 2008, inviando un semplice messaggio con il telefono cellulare al numero 47947 e indicando il nome del prodotto, si potranno ricevere in tempo reale tutte le informazioni sui prezzi. È questo il servizio offerto da “Sms consumatori”, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole in collaborazione con Ismea e associazioni di consumatori, presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel mese di maggio. SMS Consumatori è precisamente un servizio innovativo di pubblica utilità che fornisce informazioni sui prezzi dei principali prodotti agro-alimentari. Qualcuno potrebbe obiettare: ma conviene mandare un sms per risparmiare 20 centesimi di ciliege se poi devo spenderne 15 per un messaggio? Nessun problema, l’sms secondo quanto affermato dal Ministero, è gratuito.

Noi di Guadagno nella nostra curiosità mista ad un pizzico di diffidenza abbiamo fatto delle prove ed in effetti l’sms è gratuito, in più il messaggio ricevuto ci fornisce informazioni del prezzo dall’origine, all’ingrosso, fino al dettaglio ed in quest’ultimo caso fornisce i prezzi relativi al centro, al nord e al sud Italia.

Sigarette a basso costo? Smettere di fumare: un sollievo per il corpo e il portafogli

Nonostante le analisi dei danni causati dal fumo, numeri e statistiche sul tabagismo, scritte nefaste che imperversano sui pacchetti delle sigarette è tutto inutile: il fumo può diventare una dipendenza e smettere non è facile. Un pacco di sigarette costa all’incirca 3,50 euro. Prendiamo ad esempio una coppia che fuma un pacchetto al giorno ognuno, arriva a spendere 210 euro al mese e 2.520 euro l’anno. Denaro che, secondo noi di guadagno, potrebbe essere speso in tutt’altra maniera: un viaggio, una supercura termale, alcuni arredamenti nuovi a casa.. e per chi ha intenzione di far fruttare i propri risparmi potrebbe sempre investirli in titoli: titoli di Stato per chi vuole poco ma sicuro oppure azioni in Borsa per i più propensi al rischio.

Pevaryl generico. Guida all’acquisto

I farmaci di marca Pevaryl, prodotti e commercializzati dalla casa farmaceutica Janssen Cilag, contengono come principio attivo econazolo e vengono comunemente prescritti, dietro consiglio e sotto stretto controllo del medico, nel trattamento delle dermatomicosi e delle candidosi vaginali.

Gli equivalenti permettono, come sempre, di risparmiare un bel pò sul loro acquisto, e vengono prodotti e commercializzati da case farmaceutiche indipendenti con il nome di Econazolo. Di seguito troverete confrontati i prezzi di Pevaryl crema e ovuli con quelli di Pevaryl generico.

Voltaren gel: guida all’acquisto del generico

Se anche voi ricorrete, dietro consiglio del medico, a farmaci come Voltaren o Voltaren emulgel per sconfiggere dolori articolari e muscolari sappiate che anche in questo caso, come per altri farmaci di cui vi abbiamo già parlato (aspirina, tachipirina, moment, fastum gel) è possibile risparmiare acquistando i farmaci generici al posto di quelli di marca.

Quanto costano Voltaren e Voltaren emulgel

Voltaren e Voltaren emulgel contengono come principio attivo Diclofenac, i loro equivalenti non di marca vengono commercializzati semplicemente col nome del principio medicinale, seguito, talvolta, dal nome della casa farmaceutica produttrice. Voltaren prodotto dalla casa farmaceutica Novartis (gel 50G 1%) viene venduto al costo di 8 euro la confezione (16 euro/grammo), mentre Voltaren emulgel, stesso formato e stessa percentuale di principio attivo, ha un costo leggermente superiore: 8.4 euro la confezione (16.8 euro/grammo).