Da ieri via al decreto sulla sicurezza degli impianti

Ieri è entrato in vigore il decreto che riordina la normativa sulla sicurezza degli impianti. Il decreto obbliga il venditore a garantire la conformità degli impianti ed a consegnare all’acquirente i relativi documenti. Se però l’acquirente vuole, può comprare l’immobile con gli impianti non a norma esonerando però il venditore dalla prestazione di garanzia e dalla documentazione che certifica la regolarità degli impianti. Quindi nel decreto 37 non emerge nulla che obblighi la messa a norma degli impianti che non sono conformi alla legge, ne tanto meno il regolamento ministeriale impone di vendere solo immobili che siano in regola.

Va comunque detto che se il venditore garantisce impianti a norma, che poi non si rivelano tali, il compratore può pretendere dal venditore il risarcimento del danno che l’acquirente subisce per effettuare la messa a norma. Nei casi più gravi (si pensi a un fabbricato che sia inagibile), il compratore potrà addirittura pretendere la risoluzione del contratto. Se come detto quindi l’acquirente decide di comprare ugualmente l’immobile pur sapendo che gli impianti non sono a norma, il venditore è tenuto a stilare un contratto in cui viene chiarito che: gli impianti non sono conformi alla legge, l’eventuale adeguamento degli impianti è a spesa dell’acquirente, l’utilizzo di un immobile con impianti non a norma è rischioso per l’acquirente e per l’incolumità proprio e per quella delle persone che ci dovranno vivere o lavorare, per l’integrità inoltre dell’immobile stesso e delle cose in esso contenute.

Interessi del 4% per chi aspetta il rimborso delle imposte da più di 10 anni

La pazienza paga,e anche parecchio, infatti in questa dolce giornata pasquale, non potevo non darvi una buona notizia. Si sentano tirati in causa tutti coloro che stanno aspettando il rimborso delle imposte da oltre dieci anni, il Fisco pagherà loro interessi al tasso annuo di 4,41 per cento, a partire dal primo gennaio di quest’anno.

Questo almeno da quanto emerge da un provvedimento del dipartimento delle Politiche fiscali che mette in atto la novità introdotta dalla Finanziaria di quest’anno che dice: decorsi più di dieci anni dalla richiesta di rimborso, le somme spettanti al contribuente (capitale e interessi) per crediti Irpef, Irpeg e Ilor, da gennaio 2008, producono interessi giornalieri ad un tasso definito annualmente e calcolato in base alla media dei tassi dei buoni del tesoro poliennali (BPT).

Disponibile il bonus per gli incapienti

E’ disponibile il modulo per richiedere il bonus incapienti, per tutti coloro non lo hanno ottenuto dal sostituto d’imposta e non si è tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. La domanda andrà presentata ad un Caf che poi provvederà a versare la cifra che vi spetta direttamente sul vostro conto corrente. La domanda va presentata dal 2 maggio al 31 luglio.

Ma a chi spetta il bonus? Questo è riconosciuto a tutti i contribuenti la cui imposta netta del 2006 è uguale a zero. Il bonus riguarda esclusivamente chi ha redditi da lavoro e i pensionati e viene riconosciuto anche per ciascuno dei familiari che ha avuto a suo carico.

Gli italiani ancora non sicuri dell’applicazione in materia liberalizzazioni

Ottima affluenza per lo stand allestito dalle associazioni dei consumatori con tema “Più Concorrenza + Diritti” (Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori) per la giornata nazionale delle liberalizzazioni.

Molte le questioni poste dai consumatori, sopratutto per chiarimenti sulle liberalizzazioni in materia bancaria e creditizia, all’abolizione delle spese di chiusura dei conti correnti bancari ai costi per la portabilità dei mutui. Gli altri temi più richiesti sono stati i servizi professionali (13 per cento), ovvero i passaggi di proprietà di beni mobili registrati, e assicurazioni (11 per cento).

Sicurezza domestica: un obbligo

Sicurezza domestica questa la nuova parola d’ordine, infatti dal prossimo 27 marzo arriveranno nuove e più restrittive norme sulla sicurezza degli impianti domestici. E per chi non rispetta le regola multe fino a 10.000 euro, multe molto salate anche per chi effettua lavori domestici senza preoccuparsi del certificato di conformità.

Queste nuove regole sulla sicurezza si applicano a tutti gli impianti elettrici e elettronici, a gli impianti radiotelevisivi, nuove norme anche per di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione; impianti idrici e sanitari; impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas, ascensori, montacarichi, scale mobili, impianti antincendio e chi più ne ha più ne metta.