Manovra Monti: niente più bollo su conti correnti fino a 5.000 euro

 Chi ha un conto corrente lo sa: puntualmente ogni 3 mesi viene addebitato l’importo di 8,55 euro, che nel conto troviamo denominato come Imposta Di Bollo E/C E Rendiconto. Questa non troppo simpatica voce finalmente sparirà, ma attenzione, solo per le giacenze inferiori a 5000 euro. E considerando che gli italiani che hanno in saccoccia meno di questa somma dovrebbero essere tanti, la notizia sarà sicuramente apprezzata dai più.

Pagamenti cash e riduzione commissioni per carte di credito

 Nella manovra del governo Monti potrebbe essere prevista una limitazione ai pagamenti in denaro contante. La ratio è quella di ridurre in maniera decisa il denaro contante e di puntare maggiormente sui bancomat e le carte di credito al fine di favorire le norme sull’antiriciclaggio e le attività di indagine della Guarda di Finanza nella lotta all’evasione. Il precedente ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aveva fissato a 2.500 euro la somma massima entro la quale era possibile pagare in contanti. Con il nuovo esecutivo questa soglia potrebbe scendere addirittura a 300 euro.

Eurobond, nuova possibilità per i risparmiatori?

 Investire in titoli di Stato italiani oppure in eurobond? Questa potrebbe essere l’alternativa che presto si presenterà a tutti i risparmiatori. Non ci sono ancora notizie ufficiali, d’altronde lo stesso ingresso degli eurobond é del tutto ipotetico, ma si formano già due scuole di pensiero sul futuro del debito pubblico europeo. Chi ipotizza che con l’avvento degli eurobond  scompariranno i titoli di Stato e chi invece sostiene che si affiancheranno ai classici Bot, Cct, Ctz. La possibile emissione di debito nell’area euro per affrontare la crisi del debito sovrano diventa però sempre concreta. L’ipotesi dell’arrivo dei titoli di Stato europer sarebbe stata rilanciata nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Bild.

Con la crisi i nostri risparmi sono al sicuro?

 In queste ultime ore, il contesto di crisi internazionale, il debito pubblico italiano e la turbolenza dei mercati preoccupa molti risparmiatori del nostro Paese. I nostri risparmi sono al sicuro? Le banche italiane sono solide o potrebbe ripresentarsi una crisi come quella di alcuni anni fa (nota come crisi dei mutui subprime) anche in Italia? Dalle ultime trimestrali di varie banche, la situazione economica e patrimoniale appare abbastanza solida e gli istituti nostrani battono anche le aspettative degli analisti che per  questo periodo erano state piuttosto pessimistiche. Il sistema bancario italiano si conferma così solido, ne é convinto anche il presidente della Repubblica Federale Tedesca, Christian Wulff, il quale, durante una conversazione con il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha ribadito il concetto.

Conti deposito: pro e contro, come comportarsi

Conti deposito, sono sempre un vantaggio oppure no? Adiconsum ha esaminato prodotti e servizi, arrivando alla conclusione che i rendimenti elevati del primo periodo, spesso vengono riassorbiti nel tempo e

DepositAttivo BCC Roma: ambiguo per Altroconsumo

 L’associazione di consumatori Altroconsumo, la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 Soci, mette in guarda gli utenti su DepositAttivo, nuovo prodotto del Banco di credito cooperativo di Roma. Secondo l’associazione la pubblicità di DepositAttivo sul sito della banca e sulla stampa non è chiara.

Altroconsumo ha evidenziato a Banca d’Italia, Antitrust e Isvap la vicenda:

Foglietto informativo e depliant pubblicitario danno informazioni incomplete e fuorvianti, nient’affatto trasparenti.

Banca, risparmiare sul conto corrente

 E’ una vita che si parla del conto corrente, del suo costo eccessivo e della necessità di adeguarlo alla media europea. Ad intervenire sulla questione ci ha quindi pensato proprio la Commissione Europea, sottolineando quanto siano alti i costi medi dei conti correnti italiani ed annunciando a tal proposito un’eventuale sanzione per l’Italia a seguito di un’indagine che aprirà a breve e che potrebbe portare, così, alla condanna del nostro Paese. Un  conto corrente italiano, secondo l’Unione europea, costa, in media, 246 euro l’anno per ciascun cliente. Quanto costa in Olanda? Solo 43 euro! Differenza davvero notevole, sostanziosa,che non si sa su quali basi sia fondata. Questi, naturalmente, sono i dati rilasciati dall’UE, che, come era ovvio che fosse, collidono con quelli ottenuti dalle banche italiane le quali, attraverso l’ABI (associazione di categoria) hanno fortemente contestato i risultati diffusi dall’Unione europea affermando che il costo medio in Italia di un conto corrente, secondo i loro dati, è di 116 euro, meno della metà della cifra affermata dall’UE.

Bancomat, lo sportello più vicino si trova con PattiChiari

Spesso ci si trova fuori città e ci troviamo dinanzi la necessità di prelevare qualche soldino, ma il più delle volte non sappiamo dove poter trovare lo sportello bancomat più vicino a noi. Per sapere dove trovarlo è stato creato Faro, il servizio che consente di conoscere gratuitamente, 24 ore su 24, ovunque ci si trovi, via telefono o via Internet, lo sportello Bancomat più vicino perfettamente funzionante, la mappa della zona e il percorso più breve per raggiungerlo, a piedi o in auto, grazie ad un’idea del Consorzio PattiChiari. Grazie al servizio Faro sarà possibile  trovare lo sportello Atm più vicino, ma anche quello della propria banca nel caso in cui fossimo in possesso di una carta di debito per la quale vengono applicate delle commissioni per i prelievi da altre banche.

Come riconoscere i soldi falsi

E’ comune a tutti la paura di ritrovarsi fra le mani una banconota falsa, e sfortunatamente a molti di noi è capitato. Nei primi 6 mesi del 2010 sono state ritirate da Bankitalia 72.631 banconote, proprio  perché false. Fra le banconote ritirate, la maggior parte era costituita dal taglio di 20 euro, ben il 53%, seguito poi dai 50 euro  (23%) e dai 100 euro (21%).  In generale, invece, la banconota maggiormente falsificata è quella del taglio da 50 euro (42% del totale), poi quella da 20 euro (41%) e poi da 100 euro (12%). Nel caso in cui aveste il solo sospetto che i soldi che avete possano essere falsi, è bene che vi rivolgiate agli sportelli di una banca, di un ufficio postale o di una filiale della Banca d’Italia per farli visionare.

Gratta e Vinci “Megamiliardario”, una beffa da 10.000 euro

 Una (cattiva?) abitudine degli italiani è giocare alle scommesse e al Gratta e Vinci per diventare, ad esempio, turisti per sempre. Il gioco d’azzardo è costato però molto ad un giovane ragazzo russo che prima è impazzito di gioia scoprendo di aver vinto 10 mila euro alla Lottomatica Gratta e Vinci “Megamiliardario” e poi è caduto in depressione perché non ha potuto incassarli. Il motivo? Il giovane, non essendo italiano, non ha il codice fiscale e dunque non può, per burocrazie bancarie, incassarli. La vicenda è accaduta in provincia di Lucca, nel paese di Massarosa, al bar tabacchi Montramito, sulla via Sarzanese.

Conto corrente Unicredit Genius Club per la famiglia

 Il conto corrente è uno strumento bancario utilizzato sia da soggetti privati che dalle aziende, ormai quindi conosciuto da tutti. Mentre i privati e le famiglie lo utilizzano soprattutto per l’accredito dello stipendio, l’addebito delle utenze e per depositare i risparmi, per le imprese rappresenta il canale dove far defluire incassi e pagamenti ed é quindi sempre in “movimento”. Spesso i conti correnti on line, diffusissimi in questo periodo, sono gratuiti (o quasi) permettono di effettuare operazioni allo sportello, ma a pagamento. I conti correnti tradizionali invece diventano costosi per coloro che di operazioni allo sportello ne usufruiscono piuttosto frequentemente.

Parmalat, nuovi risarcimenti

 Il crac Parmalat è stato il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa. Nonostante le difficoltà finanziarie dell’azienda fossero rilevabili già fra gli anni ottanta e gli anni novanta, la crisi in cui versava la società venne scoperta solo alla fine del 2003. Nel momento in cui venne alla luce il crack finanziario di un’importante società come la Parmalat, si stimò un buco lasciato dall’azienda pari a 7 miliardi, ma successivamente si scoprì che l’ammontare del debito si aggirava in realtà intorno ai 14 miliardi di euro, il doppio.