Da novembre aumenta il prezzo del caffè nei bar

 Il mercato delle materie prime, negli ultimi mesi, ha visto un ribasso notevole delle quotazioni del caffè, e ciò comporterà un aumento del prezzo già dal prossimo 1° novembre nei bar della capitale. Molti bar di Roma hanno, difatti, ricevuto una lettera dell’associazione torrefattori con cui si annunciano pesanti rincari, dovuti ad un aumento all’origine della materia prima di circa il 40 %, inoltre bisogna pensare che il caffè è anche un prodotto che da solido si trasforma in liquido, comportando un grande dispendio di corrente elettrica. La classica tazzina di caffè costerà agli italiani 1 euro tondo tondo, prezzo già applicato in alcuni esercizi prestigiosi del centro storico, mentre al Nord Italia il caffè già da anni ha un costo medio che va da un euro a un euro e mezzo. Si è cercato di trovare alcune giustificazioni a questo aumento, come ad esempio il fattore “importazione”;  spesso il caffè proviene da Paesi molto lontani, e la cosa comporta costi aggiuntivi abbastanza pesanti per i torrefattori sin dall’origine.

Nei supermercati fiorentini spesa gratis per chi é in difficoltà

 L’Italia rischia di tornare ad essere un paese povero, sostiene il presidente nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, nel suo intervento di apertura ai lavori del 2° congresso di categoria. Il presidente sottolinea come si debba ripartire da valori come integrità, competenza, professionalità e ispirare questi valori la selezione della classe dirigente. Sono 8 milioni 370mila i poveri presenti in Italia nel 2009, il 3,7% in piu’ rispetto all’anno precedente. Il dato emerge dal decimo Rapporto su poverta’ ed esclusione sociale in Italia, realizzato e presentato in questi giorni dalla Caritas. E chi più di tutti non riesce ad arrivare a fine mese sono le famiglie monoreddito o con uno dei genitori disoccupati, gli anziani soli che non riescono a vivere di sola pensione, agli stranieri con lavori precari.

Adoc, bisogna abolire la scadenza dei buoni pasto

 Arriva dall’ Adoc il suggerimento di abolire la data di scadenza dei buoni pasto. I buoni pasto rilasciati ai lavoratori sono, a tutti gli effetti, dei pagamenti che, al posto di essere accreditati sullo stipendio in soldi, vengono convertiti in buoni pasto da utilizzare nelle mense o in supermercati o punti di ristoro convenzionati. La scadenza dei ticket restaurant è prevista generalmente per il 31 dicembre dell’anno di emissione degli stessi, ed in molte occasioni milioni di consumatori si sono trovati a non poterne usufruire perchè “scaduti”! Ciò comporta una perdita annuale per il lavoratore di circa 200 euro, mentre alle aziende fornisce introiti che arrivano addirittura fino a 150 milioni di euro l’anno. Come è possibile che i buoni pasto abbiano una scadenza visto che rappresentano i soldi dei lavoratori? Può, il lavoro, essere pagato con del denaro da spendere obbligatoriamente entro una certa data altrimenti lo si perde?

Agricoltori nuovi fornitori di pane

 Agli agricoltori è stata offerta un’ottima opportunità riguardante la produzione e la vendita di pane. Come sancito da un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, l’opportunità riguarda anche  i consumatori che possono portare in tavola pane di qualità garantita dal campo alla tavola ed elemento essenziale dell’alimentazione, con la certezza di assicurarsi un prodotto veramente italiano, ottenuto direttamente dagli agricoltori da grani coltivati nei loro campi. La novita’ ha provocato, naturalmente, una forte reazione della Federazione italiana panificatori. Sulla polemica è intervenuto il Codacons che si schiera in difesa degli agricoltori perchè, un ricorso ed un’ eventuale vittoria da parte della Fippa, rischierebbe di danneggiare i consumatori. L’apertura della vendita del pane fresco anche agli agricoltori e’, difatti, una nota positiva per i consumatori, perche’ consente di aumentare le possibilita’ di scelta per gli acquirenti ed incrementare la concorrenza, con effetti positivi sui prezzi al dettaglio.

Come coltivare le melanzane in orto e balcone

 La melanzana: il suo nome deriva da “mela insana”, il frutto infatti contiene la solanina che tende a scomparire con la maturazione e scompare completamente con la cottura, in passato infatti era inizialmente temuta per le proprietà tossiche, timore poi dissipato grazie alla cottura, anche perchè le melanzane crrude non hanno un buon sapore. E’ una pianta annuale sufrutescente, con fusto rigido e ramificato alto fino a 80 cm. Il frutto è una bacca con la parte superiore avvolta nel calice da coltivare in clima temperato caldo, teme il gelo e l’umidità. Il terreno del nostro orto deve essere profondo e ricco di sostanze organice, il pH ottimale è quello neutro.

Prezzemolo per capelli lucenti e altri usi

 Lo sapevate che nella vostra cucina ci sono tanti elementi che potrebbero tornarvi utili non solo nella preparazione culinaria ma anche per la bellezza? Il prezzemolo, pianticella erbacea appartenente alla famiglia delle ombrellifere, è coltivata negli orti per le sue foglie aromatiche usate come condimento. Il nostro amato/odiato prezzemolo (dipende dai gusti) può venirci incontro nella cura dei capelli, per renderli lucidi e setosi. Il prezzemolo se applicato nella giusta maniera apporta ai capelli tante vitamine che oltre a renderli lucidi li rinforza. Ecco cosa ci serve:

Come coltivare le zucchine in orto o balcone

 La coltivazione delle zucchine è possibile anche da seme, senza particolari difficoltà, ricordiamo però che sono piante esigenti in fatto di spazio, ma sanno ricompensare con una produzione abbondante che può ripagare il nostro piccolo sforzo. Se abbiamo un piccolo orto dove poter piantare le nostre belle zucchine, ricordiamo che la semina va effettuata in marzo, aprile e maggio, deponendo due tre semi per buca che avrà dimensioni cm 50x50x50 per le varietà invernali e di cm 30x30x30 per le varietà di consumo allo stato fresco.

Classifica dei supermercati e ipermercati più convenienti a Milano

Secondo un’indagine di Altroconsumo sulla spesa degli italiani in 62 città, a Firenze se si sceglie l’ipermercato giusto si può risparmiare sino a 1.622 euro. La stessa ricerca constata che a Milano la catena Esselunga si conferma al primo posto come convenienza seguita da Carrefour e Iper. Ipercoop invece adotta prezzi tra i più alti in Italia della catena.

Risparmiare sulla spesa con i supermercati e ipermercati più convenienti

Fare la spesa costa agli italiani in media 6.300 euro all’anno. Risparmiare è possibile optando per gli articoli e i prodotti più convenienti e preferendo i supermercati e gli ipermercati che offrono i prezzi più accessibili ed economici. Secondo un’indagine di Altroconsumo sulla spesa degli italiani in 62 città, a Firenze se si sceglie l’ipermercato giusto si può risparmiare sino a 1.622 euro.

Funghi, la guida per riconoscerli

Da qualche giorno siamo entrati in autunno, la stagione tanto attesa dagli appassionati ricercatori di funghi.  Saper distinguere un fungo commestibile da uno velenoso non è, però, facile per tutti, ragion per cui il  Corpo Forestale dello Stato ha  pubblicato una breve guida con i consigli per chi si avventura alla ricerca di questi “frutti” dei boschi, e che contiene anche suggerimenti su come avventurarsi nei boschi. Per prima cosa, è bene attrezzarsi come se si dovesse stare fuori a lungo, anche se  l’intenzione è quella di rientrare in un paio d’ore. Indossate  scarpe da trekking, vestitevi considerando sempre la possibilità che pioverà, portatevi il telefono cellulare (sperando che ci sia campo…), non dimenticate una lampada ed un coltello. Informarsi sulle previsioni meteo è importante, e mentre siete in cammino, guardate spesso il cielo per capire se le condizioni stanno cambiando: in montagna il tempo peggiora con più rapidità.

Aglio nero, sapore gustoso senza cattivi odori

 Quando siamo ai fornelli ci piace utilizzare vari odori e spezie. Un elemento molto usato, ma non gradito da tanti per l’odore intenso che lascia, è l’aglio. Sul mercato, però, pare ci sia un aglio dal sapore gustoso, che non appesantisce l’alito: è l’aglio nero. Originario della cucina orientale, l’aglio nero, o black garlic, è giunto qui da noi da poco tempo, ma sembra stia prendendo piede sulle tavole italiane con molta rapidità. L‘aglio nero è usato frequentemente in  Thailandia e Corea, ma gli Usa e l’Inghilterra sono diventati ghiotti di tale elemento. L’aglio nero si ottiene attraverso la fermentazione dell’aglio bianco, quello classico che noi tutti conosciamo.

Pesce fresco, come riconoscerlo

Una cosa che non tutti sono in grado di fare è riconoscere se il pesce che troviamo sui banchi anche del più affidabile dei commercianti sia fresco oppure no. Vi sveliamo qui di seguito i trucchi per non farvi ingannare. Ricordate che fondamentali sono tre sensi, cominciando dall’olfatto. Il pesce fresco deve avere un odore tenue e ricordare la salsedine: deve, insomma, profumare di mare! Passiamo alla vista. Prima di comprare del pesce,  osservate bene gli occhi, che devono essere vivi e in fuori con la cornea trasparente e lucida, quindi non comprate mai pesci privi degli occhi o della testa. Fanno eccezione i bivalvi, che se freschi hanno gli occhi chiusi. Il pesce fresco deve, inoltre, avere un colore quasi metallico. Le branchie devono avere un colore rosso o rosaceo e devono essere umide.

Cavatappi: prezzi, modelli e come utilizzarli

 Abbiamo organizzato una bella cena e i nostri ospiti oltre a una guantiera di dolci hanno portato in omaggio una bella bottiglia di vino: ha un aspetto invitante, colore acceso e sembra di ottima fattura. Sappiamo usare come si deve un cavatappi, per evitare di rovinare il magico momento dell’apertura bottiglia e che magari pezzi di sughero cadano tristemente nel vino? Stappare una bottiglia di vino è un rituale che ha sempre qualcosa di magico: gli occhi dei presenti sono concentrati su chi svolge l’operazione, nel caso di champagne gli ospiti si tappano le orecchie, nel caso di vino non si vede l’ora che ci sia versato nel bicchiere. La vite affonda nel sughero fino a perforarlo ed infine con lo sforzo di trazione necessario il tappo fuoriesce integro non lasciando cadere alcun pezzo di sughero. Noi tutti siamo abituati ad utilizzare questo oggetto per stappare una bottiglia, è un gesto consueto prima di assaporare le delizia della vite.