Codacons contro i commercianti per la difesa dei consumatori

Si moltiplicano le iniziative popolari promosse dalle associazioni per la tutela dei consumatori: dopo avervi dato notizia dell’iniziativa popolare promossa da Adiconsum contro Telecom vi annunciamo che anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e dei consumatori) ha intenzione di avviare una class action contro Confcommercio e Confesercenti per chiedere da un lato un maxi-risarcimento in favore dei cittadini danneggiati dall’aumento ingiustificato dei prezzi al dettaglio, e dall’altro la liberalizzazione dei saldi (alla quale le medesime associazioni di categoria si oppongono) che permetta ai commerciati di praticare sconti e promozioni in qualunque periodo dell’anno. Esperienza, quest’ultima, già avviata con grande successo in Francia.

I consumatori italiani infatti hanno visto aumentare mediamente le loro uscite di ben 7600 euro in soli sette anni (dal 2001 al 2007) alle quali andranno ad aggiungersi altre 1300 euro entro la fine di quest’anno a causa dell’aumento dell’inflazione. Ma c’è di più, tutte le associazioni di consumatori ritengono che questo dato sia sottostimato: il quadro, già allarmante, fornito dall’Istat sarebbe quindi ancor più grave. A questo punto nessuno di noi può restare ancora a guardare.

Quando costa il matrimonio? Analizziamo voce per voce

Per molte persone il giorno più bello della loro vita, o uno dei giorni più belli coincide con il matrimonio. Ma forse dopo che avrete letto questo articolo non sarà più tanto bello. Infatti Federconsumatori ha stimato che per un matrimonio sobrio una coppia non spende meno di 27000 euro, cioè il 40 per cento in più rispetto al 2001. Infatti 8 anni fa per un matrimonio con un buon pranzo, un bell vestito si spendevano circa 19.000 euro. Per non parlare poi di chi al giorno d’oggi vuole fare le cose in grande, infatti la spesa arriva a sfiorare i 50.000 euro per questi megalomani. L’indagine, condotta dall’associazione a ridosso della stagione dei matrimoni, prende in esame le “principali voci di spesa necessarie”, cioè quelle immancabili per il fatidico ‘sì’. Come molti di voi già sposati sapranno la spesa più grande riguarda il pranzo nuziale, le variabili da prendere in considerazione sono: numero degli invitati e delle portate, ma anche dall’utilizzo di cibi ricercati e dalla tipologia del ristorante.

Ma anche per festeggiare intorno alla tavola con parenti, amici e conoscenti la spesa è pesante e si aggira comunque sui 10.000 euro. In questo caso l’ incremento è del 33 per cento rispetto al 2001, quando in media lo stesso pranzo costava 7.500 euro. Una vera stangata è la torta nuziale, quella con i tradizionali sposini in plastica posti in cima ai diversi piani di dolce. Il costo era di 200 euro sette anni fa: oggi va da un minimo di 300 ad un massimo di 600 euro. Per non parlare ora degli abiti. Quello maschile ha iniziato a fare concorrenza per prezzo a quello femminile, infatti la donna spende da un minimo di 2500 euro ad un tetto massimo di 5000 euro per l’uomo la spesa si aggira sui 2500 euro, scarpe incluse. C’è poi l’intimo, a cui nessuno rinuncia: l’uomo spende tra gli 80 e i 120 euro, mentre prima ne spendeva 55; la sposina investe invece in lingerie tra i 200 e i 500 euro.

Ecco il paniere della Cgil anti-rincari, forse la soluzione definitiva?

Come tutti sappiamo il caro prezzi è un problema che va risolto il prima possibile sopratutto quando questo riguarda prodotti di largo consumo come possono essere pane, pasta, latte, etc. Per fronteggiare questi continui rialzi la Cgil ha proposto un tetto massimo di spesa per i generi di prima necessità.

Questa almeno l’iniziativa della campagna dal titolo “Paniere della solidarietà” che appunto come spiegato dalla stessa Cgil punta a fronteggiare la situazione di “allarme-sociale” dovuto ai continui rincari. Ma cosa prevede in sostanza questa iniziativa? Beh è una ricetta anti-rincari, ad esempio non si dovrebbe pagare più di un euro per un litro di latte o non oltre 1,50 euro per un chilo di pane e 60 centesimi per un chilo di pasta.

Il mercato del contadino. Iniziativa ospitata dall’Istituto Zootecnico di Palermo

Sabato 19 Aprile dalle 9 alle 14 anche a Palermo sarà possibile acquistare prodotti locali di qualità a prezzi vantaggiosi direttamente da chi produce. L’iniziativa promossa dal Comune in collaborazione con Coldiretti, Cia e Confagricoltura, sarà ospitata all’interno dell’Istituto Zootecnico in via Roccazzo 85. Sarà possibile acquistare ogni genere di prodotto alimentare (carne, frutta, verdura, vino, formaggi, biscotti, pane e conserve) quasi al prezzo di produzione con un risparmio, assicurano i promotori, del 30%.

L’iniziativa sarà ripetuta per tutto il mese di Maggio (3-17-31 Maggio). Al mercato del contadino sarà inoltre possibile acquistare prodotti biologici, come fave e fragole. Il risparmio è garantito dall’accorciamento della filiera (cioè dalla riduzione del numero di intermediari che si pongono fra produttore e consumatore) oltre che dalla riduzione degli imballaggi (che fa bene anche all’ambiente). Al mercato un chilo di pane nero costerà tre euro, un barattolo di miele biologico tre euro anzichè 5 e troverete in vendita un mix di prodotti stagionali (7 kg in totale) per dieci euro.

Sbarca così finalmente anche in Sicilia la consuetudine del mercato locale, già molto diffusa in numerose città del Nord Italia, in cui gli agricoltori effettuano la vendita diretta dei propri prodotti. E a guadagnarci siamo tutti: gli stessi produttori agricoli, che hanno visto penalizzato il proprio volume d’affari proprio dalla grande distribuzione, e i consumatori che risparmiando denaro guadagneranno anche in salute con un occhio all’ambiente. Forse comprare al supermercato frutta e verdura imprigionata dentro a diversi strati di plastica e ordinatamente adagiata dentro a vaschette di polistirolo è comodo ma fa lievitare i prezzi in modo impressionante e produce un ingente danno ambientale.

Acquistare un automobile a metano o gpl conviene?

Acquistare un automobile ad alimentazione alternativa conviene parecchio senza nessun dubbio, oggi cercheremo di capire quanto convenga questo tipo d’acquisto. Innanzitutto va detto che oltre il costo del Gpl è quasi la metà rispetto a quello della benzina, ed i consumi molto bassi delle macchine ad alimentazione alternativa permetto un effettivo risparmio.

Se il solo fatto di risparmiare sulla benzina non bastasse, va detto che oggi conviene comprare una macchina a Gpl o a metano direttamente dal concessionario. Infatti tra incentivi governativi e incentivi delle singole case automobilistiche, a cui aggiungere eventualmente una rottamazione, il prezzo per l’acquisto di una vetture a gas è diventato veramente molto basso. A patto che però l’impianto sa montato direttamente dal produttore.

Risparmiare al ristorante scegliendo il menu a chilometro zero

Avete mai sentito parlare di menu a km 0? Potete trovarli in tutti i ristoranti che aderiscono all’iniziativa di Coldiretti Veneto che certifica la preferenza nei menu di ristoranti e trattorie di pietanze che contengono esclusivamente specialità delle campagne locali e prodotti di stagione. I ristoratori cioè si impegnano ad acquistare le materie prime da aziende agricole della zona seguendo la cosiddetta filiera corta e riducendo così la distanza tra produttore e consumatore. Scegliere i ristoranti che servono prodotti a chilometro zero conviene perchè permette di spendere meno e mangiare meglio. Vediamo come è possibile:

La filiera corta (detta anche circuito di commercializzazione breve), prevede che il consumatore, in questo caso il ristoratore, acquisti i prodotti (olio, vino, formaggi, ortaggi, frutta, verdura ecc.) direttamente da chi li produce. In questo modo può servire delle pietanze genuine a un costo contenuto: nessun intermediario tra il produttore e il consumatore. I prodotti locali inoltre, non devono percorrere migliaia di chilometri per giungere sulle nostre tavole. Per farlo devono percorrere un breve tragitto, al massimo qualche centianio di chilometri, con la conseguente riduzione del costo del carburante per il trasporto. Sappiamo tutti infatti che un prodotto d’importazione (molti provengono da oltreoceano) costa molto di più di uno locale, tanto più che gli alimenti a lunga percorrenza hanno subito un’impennata dei prezzi a causa del parallelo aumento del prezzo del petrolio. Allo stesso modo, non dovendo percorrere distanze infinite, i prodotti possono viaggiare “più leggeri” riducendo così le spese per gli imballaggi.

Ecco come i supermercati cercano di spillarci soldi

Un supermercato oltre ad essere un luogo dove poter acquistare quasi tutto quello che possiamo immaginare è anche luogo di osservazione da parte di psichiatri, ingegneri, esperti del marketing che con il passare del tempo hanno creato molti trucchetti per cercare di far spendere al consumatore più di quanto in realtà ha in progetto di acquistare appena mette piede nel supermercato. Avevamo già parlato degli acquisti impulsivi, per favorire questo tipo di acquisti vengono posizionati dei prodotti vicino alle casse, cosi mentre facciamo la fila possiamo acquistare un pacchetto di gomme o batterie, lamette tutte cose con un prezzo gonfiato.

Inoltre questi scompartimenti sono ad altezza di bambino, che giustamente appena vede cioccolate e robe varie li prende e li mette nel carrello, e se non acquistiamo queste cose attacca il piccio, e molti genitori per non dover sentire i bambini gridare come se fossero posseduti cedono all’acquisto. Degli studi mostrano che ogni minuto passato al supermercato permette a quest’ultimo di guadagnare un euro. Infatti molto probabilmente per questo motivo i prodotti di prima necessità sono nascosti nei meandri del supermercato.

Corre ancora l’inflazione, raggiunti nuovi record

Ed eccoci qui come al solito con il nostro bollettino sull’inflazione mensile, si conferma la tendenza degli ultimi mesi, infatti corrono i beni di consumo. Lo scorso mese l’inflazione è salita al 3,3 per cento, dal 2,8 di febbraio. Almeno questi sono i dati che annuncia l’Istat, si tratta di una stima provvisoria, ma sicuramente si tratterà di quella finale.

È il dato più alto da settembre 1996, quando il carovita marciò al ritmo del 3,4 per cento. Quanto ai prodotti acquistati con maggior frequenza, alimentari, carburanti e spese per la casa, l’Istat registra un’inflazione tendenziale in crescita al 5,2 per cento, contro il +5 per cento di febbraio. La variazione al netto dei prodotti energetici è stata del +2,8 per cento, contro il +2,4 per cento di febbraio. L’indice armonizzato registra una variazione congiunturale pari a +1,6 per cento e tendenziale del +3,6 per cento.

Last minute market. Se si facessero meno sprechi ci guadagneremmo tutti.

Vi siete mai chiesti se il grande supermercato in cui vi recate a fare la spesa vende tutto, ma proprio tutto, quello che contiene? Vi è mai capitato di far notare a un commesso o alla cassiera del suddetto supermercato che il prodotto alimentare che intendevate acquistare era già scaduto o vicino alla scadenza? Sapete che fine fa il prodotto in questione quando venite cortesemente sollecitati a lasciarlo alla cassa e a prenderne un altro? E quanto pensate possano essere tenute le verdure al banco? E come mai sono sempre perfette e sembrano tutte uguali?

Bene se vi siete posti tutte queste domande, o anche se non lo avete mai fatto, sappiate che tutti i prodotti alimentari invenduti finiscono, nella gran parte dei casi, dentro al cassonetto dei rifiuti e quindi portati al macero. Si, avete letto bene, i prodotti invenduti perchè già scaduti, o in scadenza, le verdure leggermente appassite (confessate voi non le comprereste mai!), le banane troppo mature, e addirittura gli ortaggi dall’aspetto troppo irregolare o bitorzoluto, diventano spazzatura sebbene siano, spesso, ancora ottimi da mangiare. E stiamo parlando di quantità di enormi di cibo.

Indagine dell’Autorità sul costo del GPL in bombole

Aumenti indiscriminati per Gpl, a quanto dice il Garante che dopo le segnalazioni dei consumatori ha deciso di avviare un indagine. La bombola del gas finisce nel mirino dell’Autorità per l’energia elettrica. Il Garante ha infatti avviato un’indagine conoscitiva sui prezzi del Gpl, con particolare riferimento ai costi della materia prima nel mercato per uso domestico, ossia il gas di petrolio liquefatto per usi diversi dall’autotrazione, distribuito in rete, sfuso in serbatoi o venduto in bombole. La decisione come detto nasce dopo che è stato constatato che negli ultimi anni si sono verificati degli aumenti importanti di costo per le famiglie. Suddetti incrementi secondo l’Autorithy potrebbero essere «non imputabili esclusivamente all’aumento delle quotazioni sui mercati internazionali».

Da un prima ricognizione dell’Authority emerge che negli ultimi tre anni il prezzo del Gpl venduto per serbatoi domestici o in bombole è stato sensibilmente superiore a quello del Gpl canalizzato, cioè distribuito in rete. L’intervento – spiega una nota del Garante – fa seguito anche alle numerose segnalazioni dei consumatori pervenute all’Autorità sull’alto livello dei prezzi e la carenza di concorrenza nel mercato libero del Gpl.

Risparmiare sul gas e rispettare l’ambiente con la caldaia a condensazione

Il gas costa parecchio e a meno che non siete miliardari ogni volta ognuno di noi deve sempre ridurre al minimo il consumo sopratutto del riscaldamento. Per chi utilizza la caldaia come fonte primaria di calore, ho buone notizie, infatti nella Finanziaria 2008 c’è una detrazione del 55 per cento in tre anni sull’acquisto di una caldaia a condensazione. Ma cosa sono e come si differenziano dalle caldaie normali?

Le caldaie a condensazione sono caldaie ecologicamente e tecnologicamente più avanzate. Infatti questa caldaia permette di recuperare una parte del calore che normalmente viene disperso nei gas di scarico sotto forma di vapore acqueo, tutto ciò permette un migliore sfruttamento del gas combustibile e di conseguenza un migliore rendimento che si traduce in una riduzione dei consumi.

Ebay: alcuni consigli per evitare di essere truffati

Ebay è il più grande portale di aste online e spesso si rivela una risorsa utilissima per tutti noi risparmiatori, a patto che ci si attenga a certe regole e si prendano alcune precauzioni, ecco perché abbiamo elaborato 6 consigli fondamentali a cui attenersi:

  • Innanzitutto valutare il feedback del venditore, più si avvicina al 100 per cento maggiore sarà la sua affidabilità, controllando ovviamente anche il numero di transazioni. E’ certamente più sicuro un utente con 1.000 vendite alle spalle ed un feedback del 98% piuttosto che uno con 2 soli affari conclusi ed un feedback del 100%. Anche i commenti degli utenti possono rivelarsi utili.
  • Leggete attentamente la descrizione dell’oggetto
  • Valutate il luogo di provenienza dell’oggetto e dove si trova il venditore. Al di là che si stanno moltiplicando le truffe di utenti stranieri (soprattutto cinesi), sarà sicuramente più facile rintracciare chi si trova in Italia piuttosto che nel resto del mondo. Oltretutto per spedizioni dall’estero, specie per quelle da paesi fuori dall’Europa, i tempi per avere gli oggetti possono essere molto lunghi.
  • Verificare le spese di spedizione applicate e se ci sono ulteriori oneri doganali da pagare. Infatti alcuni venditori che vogliono fare i furbi mettono un prezzo molto basso sull’articolo per invogliare gli acquirenti, ma poi speculino sulle spese di spedizione.
  • Se possibile privilegiate sempre una spedizione tracciabile e assicurata per acquisti importanti, spendere un pò di più ma non rischierete brutti scherzi da parte dei corrieri, delle Poste o del venditore stesso.
  • Ed infine ultimo consiglio acquistate tutto tramite Paypal, infatti con questa in caso di truffa è più facile ottenere un rimborso.

Evitare gli sprechi e risparmiare sulla spesa riutilizzando gli avanzi del cibo

Capita molto spesso alla fine di un pranzo o di una cena in compagnia di amici e parenti di accorgersi di aver acquistato troppo pane o di aver cucinato troppa pasta. A volte poi, presi dal timore che il cibo non sia abbastanza, prepariamo diverse porzioni di secondo più del necessario. Spesso vorremmo riutilizzare il cibo avanzato ma non sapendo come fare ci arrendiamo buttandone via, seppure a malincuore e dopo mille indugi, la gran parte. Eppure gli avanzi, soprattutto di pane e pasta, possono essere riutilizzati in moltissimi modi, anche per realizzare pietanze gustose e originali. Si tratta di ricette facili e veloci da preparare, che se da un lato ci permettono di variare il menu giornaliero, dall’altro ci consentono di ridurre il budget destinato alla spesa alimentare. Vediamo quindi come è possibile evitare che una risorsa preziosa come il cibo si trasformi immediatamente in rifiuto anche quando in realtà è ancora ottimo da consumare a tavola.

Cominciamo dal pane: se non vogliamo, o non possiamo, riutilizzarlo subito ma desideriamo gustarlo ancora fragrante possiamo congelarlo intero e tirarlo fuori dal frezeer un’ora prima di metterci a tavola scaldandolo poi nel forno tradizionale possibilmente ventilato. Allo stesso modo, possiamo congelarlo già tagliato a fette, soprattutto il classico sfilatino, per poi fare delle deliziose bruschette. Tagliando via le parti eventualmente già spezzate possiamo grattuggiarlo e utilizzarlo come pangrattato per panare cotolette, mozzarelline e così via, mentre ammorbidito in acqua o latte il pane raffermo può sostituire proprio il pangrattato nella preparazione delle classiche polpettine di carne macinata. Il pane avanzato può essere utilizzato anche come ingrediente di base di gustose ricette come il Condiggione e la Panzanella toscana.

Ecco quanto si risparmia preparando il pane con le macchine del pane

Torniamo ad occuparci del pane è più precisamente di quello fatto in casa, facendo questa volta i conti sul risparmio effettivo che si ha preparandosi il pane a casa. Il prezzo del pane ha raggiunto livelli impressionanti si va da un minimo di 2€ al kg presso i supermercati fino ai 3-4€ al kg o anche più del fornaio sotto casa. Tutto questo si riflette sul bilancio familiare, infatti se consideriamo una media di 1 kg di pane al giorno a 3 euro, in un anno una famiglia spenderà 1095 euro!! Si avete capito bene, oltre mille euro solo di pane. Per molti questa cifra è un mese di lavoro.

In commercio esistono dei macchinari per fare il pane dove si inseriscono degli ingredienti e dopo qualche ora la nostra pagnotta è bella e pronta. Ma adesso analizziamo per bene il costo di questa operazione. Partendo dal fatto che la macchinetta di per se ha un prezzo sul mercato sui 50-60 euro circa. Costo farina tipo “0” circa 0,30 euro al kg, costo elettricità all’incirca 0,10 centesimi di euro. Facendo una semplice operazione di moltiplicazione 0,40 x365 giorni = 146 euro ovvero un risparmi annuale che ammonta a circa 900 euro.