Risparmiare sul latte in polvere: gruppi di acquisto solidale e non solo

Sappiamo già da diversi anni che il prezzo del latte artificiale per neonati (liquido e in polvere) è molto maggiore sul mercato italiano rispetto al resto d’Europa. Se infatti mediamente il costo dell’alimento principale per i bambini appena nati nel nostro paese si aggira fra i 36 e i 45 euro al chilo, non è lo stesso negli altri paesi dell’Unione Europea dove il latte in polvere ha un costo medio compreso fra 15 e 20 euro.

Nonostante le pressioni delle associazioni di consumatori perchè il prezzo del latte per neonati in Italia si adeguasse alla media europea non è cambiato nulla, anzi negli ultimi mesi ha subito notevoli rincari con differenze cospicue di prezzo per la stessa marca tra un punto vendita e l’altro. Con la conseguenza che i genitori, già acrobati del risparmio, hanno dovuto trasformarsi anche in investigatori. Tutto questo è a dire poco sconcertante se si pensa che è dell’alimentazione dei nostri bambini che stiamo parlando e che nessuno si dovrebbe trovare in difficoltà nell’acquistare da mangiare per i propri figli, soprattutto se appena nati.

Tavolo di confronto tra UE e governo italiano sul caro benzina

Inizierà questo venerdì, il tavolo di confronto tra l’Unione Europea e il governo italiano, volto a trovare le risposte alla procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per i vincoli commerciali imposti sulla rete di distribuzione dei carburanti. Nel frattempo il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha incontrato i vari rappresentati delle categorie d’interesse, tra cui ovviamente le associazioni dei consumatori.

Dopo questo incontro dove parteciperanno tutte le parti interessate c’è ne sarà un secondo, dove si cercherà di varare una nuova metodologia di analisi dell’andamento dei prezzi, al fine di effettuare un confronto più chiaro e trasparente con gli altri Paesi dell’area euro, “che tenga conto – spiega una nota del Ministero – anche delle promozioni e delle offerte commerciali di benzina e gasolio”.

Risparmiare sulle cartucce della stampante con Inksaver

E’ ormai arcinoto che per risparmiare sul costo (piuttosto elevato) delle cartucce per la stampante un ottimo espediente è rappresentato dall’acquisto di cartucce compatibili o rigenerate al posto di quelle originali, di marca, oppure del kit d’inchiostro per fare da sè la ricarica. Nel primo caso è possibile risparmiare la metà, mentre nel secondo il risparmio può essere anche dell’80-90%.

Tuttavia mentre acquistando cartucce compatibili si corre il rischio di vedersi invalidata la garanzia della propria stampante, ricaricare le cartucce in casa con il kit richiede una certa dimestichezza. Occorre infatti essere piuttosto pratici se non si vuole essere costretti a dover ricorrere al centro di assistenza per far riparare eventuali danni all’apparecchio.

Se non si vogliono correre questi rischi, che comunque val bene la pena di affrontare visto il notevole risparmio che permettono, l’alternativa è rappresentata dall’installazione di un programma di ottimizzazione della quantità di inchiostro utilizzata ad ogni stampa: Inksaver.

Prima class-action contro il caro libri

Prima class action contro il caro libri, promossa a livello nazionale dall’Adoc che ha annunciato di voler avviare la prima azione collettiva risarcitoria nei confronti delle case editrici segnalate dall’AGCOM. “Ipotizziamo rimborsi oscillanti tra gli 80 e i 400 euro per famiglia – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – in base al numero dei figli e dei libri di testo acquistati”.

Un’azione che per gli editori potrebbe tradursi in un esborso economico intorno ai 90 milioni di euro, pari agli incassi non dovuti degli anni passati. “Secondo le stime più credibili – si legge nel comunicato diffuso dall’associazione- l’aumento di prezzo è stato di circa il 10-15 per cento l’anno”. “Solo nell’ultimo anno abbiamo registrato un rincaro medio del 12,4 per cento, che ha comportato un aumento di spesa di circa 40 euro a famiglia”.

“Arrivederci penne”? I rincari e la dieta degli italiani

“Arrivederci penne? L’aumento dei prezzi ha effetto sulla dieta degli italiani”. Così la prima pagina del Wall Street Journal Europe, e a ritenere più che giustificato l’allarme del prestigioso quotidiano economico è la Coldiretti che, in occasione dell’apertura del vertice romano della Fao, sottolinea come i rincari relativi a pasta, pane, frutta e verdura stiano rendendo estremamente difficoltoso a milioni di italiani continuare ad alimentarsi correttamente seguendo la tradizionale dieta mediterranea.

Il consumo di questi prodotti è infatti crollato nel nostro paese con il -5,5% per il pane, -2,5% per la pasta, -5,5% per le verdure, avvicinando, commenta il prestigioso quotidiano, le abitudini alimentari degli italiani meno abbienti a quelle statunitensi caratterizzate dal consumo di cibo scadente ricco di grassi e sale. Non a caso l’obesità, che oltreoceano rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria, è sempre più diffusa anche nel paesi del bacino mediterraneo.

Pollo alla varechina bocciato dagli stati membri

C’eravamo, se ricordate, tempo fa occupati del pollo alla varechina e successivamente del pollo al cloro, oggi vi voglio dare una buona notizia, infatti il comitato europeo per la catena alimentare e animale composto da esperti appartenenti ai 27 paesi membri ha respinto con 26 no e un astenuto la proposta della Commisione Ue di porre fine al bando sulle importazioni dagli Stati uniti del “pollo al cloro”.

Coldiretti si dice felice dello stop: “la proposta adottata il 28 maggio scorso dalla Commissione Ue non risolve le perplessità sui rischi per l’ambiente e la salute sia per quanto riguarda possibili reazioni chimiche, variazioni del gusto, effetti tossici in caso di ingestione dei residui di queste sostanze, così come il rischio di insorgenza di ceppi di batteri resistenti”.

L’Antitrust blocca l’offerta Moby sulla tratta Sardegna-Corsica

L’Autorità della concorrenza e del mercato ha sospeso la pubblicità di Moby dal titolo ‘Vai in Sardegna o Corsica. Torni gratis’, in quanto parzialmente in grado di ingannare i consumatori. La decisione, si legge in un comunicato dell’Antitrust, è stata presa per evitare che tale messaggio induca i cittadini a scelte sbagliate proprio quando iniziano a prenotare i mezzi di trasporto per raggiungere le destinazioni turistiche di Sardegna e Corsica.

Quello che non è andato giù all’Antitrust è la modalità della promozione, in grado di ingannare i consumatori in quanto l’offerta, oltre a non specificare adeguatamente il necessario pagamento di tasse, diritti e supplementi, è comunque condizionata all’applicazione, sulla tratta di andata, di una tariffa più elevata (denominata Best Price A) rispetto ad altre tariffe offerte dalla stessa Moby.

Creme solari: piccola guida al loro acquisto per evitare fregature

Con l’estate ormai alle porte comincia la corsa all’acquisto del corredo per il perfetto bagnante. E dentro la nostra borsa da spiaggia, più comoda e capiente che si può, non deve assolutamente mancare la protezione solare, indispensabile per proteggerci dalle scottature e dagli effetti nocivi dell’esposizione al sole. Tuttavia, la scelta della crema solare va fatta con molta cautela per evitare di spendere inutilmente denaro nell’acquisto di prodotti che promettono ciò che in realtà non possono mantenere.

Anzitutto sappiate che è dei giorni scorsi la messa al bando, da parte dell’Emea (l’agenzia europea del farmaco), delle creme solari che recano sull’etichetta la dicitura “protezione totale” o “schermo totale”. Questo tipo di indicazione infatti è da ritenersi “fuorviante e inesatta” poichè, come affermano gli esperti, non esiste alcuna crema solare in grado di proteggere completamente dagli effetti nocivi del sole.

Pane: previsti ulteriori rincari

Brutte notizie per noi consumatori, infatti a quanto pare se proseguirà la corsa dei prezzi dei cereali il pane sarà destinato a rincarare ancora. Lo afferma Edvino Jerian, presidente della Federazione italiana panificatori (Fippa), sottolineando che “in questo scenario di rincari delle materie prime c’è poco da fare, gli sforzi dei panificatori sono però per un prezzo giusto che tenga conto delle difficoltà economiche dei consumatori”.

“I rincari del pane – sottolinea Jerian – risentono non solo dell’aumento delle materie prime quali il grano, ma anche dei costi relativi agli aspetti del processo produttivo. Non si può dunque riversare sui panificatori la colpa degli aumenti”. Secondo i calcoli dell’associazione, al costo del lavoro, che influisce del 45 per cento sul prezzo finale si aggiunge un 25 per cento per le materie prime, un 10 per cento per l’ammortamento degli impianti e un 5 per cento per le utenze energetiche. Inoltre, si deve calcolare un 10 per cento relativo a oneri fiscali, tributari, bancari e altro.

Guida ai farmaci generici: risparmiare sull’acquisto di Aleve, Momendol e Synflex

Aleve, Momendol e Synflex sono farmaci antinfiammatori e antidolorifici contenenti come principio attivo naproxene. Per questi farmaci, come per molti altri dei quali vi abbiamo già parlato, esistono le versioni cosiddette “generiche” o “equivalenti” che, anche in questo caso, recano come denominazione il principio attivo, naproxene appunto.

I generici sono disponibili in capsule, supposte e gel. Vediamo adesso, calcolatrice alla mano, quanto ci permette di risparmiare scegliere farmaci generici in luogo di quelli di marca.

Alcuni farmaci di marca contenenti naproxene:

  • Synflex 30 compresse rivestite da 550 MG: 8.54 euro (0.52 euro/g)
  • Synflex 10 supposte da 550 MG: 7.23 euro (1.3 euro/g)
  • Momendol 24 compresse rivestite da 220 MG: 8.5 euro (1.61 euro/g)
  • Aleve 10 compresse da 220 MG: 4,85 euro (2,2 euro/g)
  • Naprosyn gel 10% confezione da 50 grammi: 6.97 euro (1.39 euro/g)
  • Telecom: Dal primo luglio tariffe più convenienti per chiamate fisso-mobile

    Ottime notizie per noi consumatori, infatti si prospetta un estate meno cara per chi chiamerà un cellulare da un telefono fisso con operatore Telecom Italia. Queste due nuove tariffe rispondono ad altrettante delibere dell’Autorità delle telecomunicazioni, e scatteranno dal primo luglio:

    Il taglio delle tariffe di terminazione, ve ne avevamo già parlato in questo articolo e la riduzione della quota destinata all’operatore fisso, che nel 2008 deve scendere del 4,3 per cento. Le riduzioni sono particolarmente significative per le famiglie: lo scatto alla risposta resterà invariato a 7,87 centesimi, ma scenderanno le tariffe per ogni minuto di conversazione.

    Istat: inflazione record dal agosto ’96

    Inflazione di maggio è salita al 3,6 per cento, acquistando 0,3 punti rispetto ad aprile, affermando cosi un nuovo record storico, che non si registrava dal agosto del 1996. Questo è quello che emerge dalla stima preliminare del’Istat. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra a maggio una variazione del +0,6 per cento su aprile e del +3,7 per cento su maggio 2007 (contro il +3,6 per cento registrato ad aprile 2008).

    L’inflazione di fondo si porta al 2,6 per cento, mentre il tasso di inflazione acquisito è del 3 per cento. A maggio gli incrementi tendenziali più elevati si sono avuti per i capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,8 per cento), trasporti (+6,2 per cento), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+5,7 per cento). In calo comunicazioni (-3,5 per cento) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2 per cento).

    Il latte nel napoletano è il più caro d’Italia

    Nell’area di Napoli e dintorni il latte costa mediamente il 7 per cento in più rispetto ai valori massimi, e il 15 rispetto ai valori medi delle altre città italiane. Questo quanto rilevato dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che ha inviato al presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, una segnalazione “su anomalie e difformità dei livelli di prezzo del latte fresco nella città di Napoli”.

    Il dossier – spiega una nota del ministero – è pervenuto dal Garante per la Sorveglianza sui prezzi, Antonio Lirosi, “che aveva ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini”. Dalle rilevazioni effettuate dall’Osservatorio dei prezzi è emerso che nel napoletano un litro di latte arriva a costare fino a 1,90 euro, appunto il livello più alto in Italia.

    Biglietto aereo cartaceo addio!

    Biglietto aereo cartaceo addio, dal primo giungo entreranno in vigore i biglietti aerei elettronici, con notevoli benefici per i consumatori. Quali sono questi vantaggi? Secondo Confconsumatori in primis in caso di smarrimento del biglietto si guadagnerà in tempo e denaro.

    Perso il biglietto cartaceo, infatti, il passeggero doveva affrontare un iter lungo e dispendioso: fare regolare denuncia all’autorità competente, richiedere formalmente il rimborso al vettore che rispondeva non prima di sei mesi, ma, soprattutto, acquistare un altro biglietto per partire nell’immediato, spendendo, senza rimborso, anche una somma superiore a quella dell’originario titolo.