Arrangiarsi? Questa la parola d’ordine di molti. Studenti universitari? Ancora di più devono fare i conti con le spese d’affitto, vitto, libri, svaghi. Uscite monetarie senza la minima entrata. Questo significa spesso studiare fuori sede per chi soprattutto ha deciso di dedicarsi completamente agli studi e non lavorare finchè non si raggiunge il fatidico obiettivo: la laurea.
Gli studenti per adattarsi a tempi di tristi congiunture economiche come questi, si reinventano designer e arredatori di casa propria, lanciando una tendenza di arredo: mix tra riciclo, riuso, arrabbatamento, accattonaggio e bricolage. Lo racconta il New York Times, che ha sbirciato negli appartamenti degli studenti che vivono in monolocali, case condivise o residenze universitarie. Ne emerge un quadro colorato e ludico.
Ecco cosa si legge sul quotidiano americano:
Gli studenti impavidi e incuranti dello sguardo altrui, raccolgono dalla strada mobili che portano a nuova vita, sperimentandosi in pericolosi collage con carte di giornali e riviste, o adattandoli a nuovi usi. Con un po’ di fantasia, un banco scolastico sgangherato diventa comodino da notte. E poi c’è anche chi parte da un oggetto per ottenerne un altro con un investimento minimo; è il caso di Tyler Velten, studente alla Yale School of Architecture, che con soli 3 dollari di cerniere ha trasformato la libreria Billy di Ikea in un articolato cabinets con tanto di scaffali e ante.
Pochi di noi pensano al fatto che ad esempio i nostri mobili di casa possano essere inseriti in una rete di riuso/riciclo che permetterebbe a molti di “disfarsi” dell’articolo ormai superato con molta facilità, e a molti altri di poter acquistare a prezzi più che vantaggiosi. Qui in Italia è possibile fare una “passeggiata” (virtuale ovviamente) nei negozi della rete, consultare tutti gli annunci che riguardano i mobili usati, offerte, sia sul nuovo che sull’usato. L’inserzione è spesso gratuita, quindi si possono anche vendere i propri mobili usati.