Avere un tetto sulla testa, si sa, non è un diritto di cui tutti possono godere. E non stiamo parlando solo delle persone che vivono ai margini e sono costrette a dormire per strada o in alloggi di fortuna. La casa sta diventando un problema per una fetta di popolazione sempre più ampia che comprende anche fasce sociali che in passato forse non si sarebbero mai sognate di vedere messo a repentaglio quello che dovrebbe essere un diritto inalienabile.
Infatti, secondo un comunicato stampa emesso qualche giorno fa dal Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) ben il 66% delle famiglie italiane (oltre 2.850.000 nuclei familiari) che abitano una casa in affitto vive con un reddito annuo inferiore ai 20 mila euro e non riesce a pagare il canone di locazione mensile.
Inoltre, nel corso dell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, 750.000 inquilini hanno saltato il pagamento dell’affitto per almeno un trimestre e, dato ancora più sconfortante, 37.000 famiglie sono state sfrattate per morosità.
Tutto questo mentre l’ultima Legge Finanziaria varata dal Governo prevede di ridurre nel 2009 di 50 milioni il Fondo di sostegno all’affitto e gli italiani fanno la fila per richiedere la social card (40 euro mensili per pagare le bollette e fare la spesa) e capire se hanno diritto al bonus e a quanto ammonta la cifra che potranno ricevere.
Il Sicet richiede che fra le misure anticrisi, ammesso che queste risultino davvero efficaci, siano previste iniziative in favore delle famiglie in affitto, prime fra tutti il blocco degli adeguamenti Istat, e lo stanziamento di 500 milioni di euro per il Fondo di sostegno all’affitto.
Intanto gli italiani si difendono: risparmiano sulla spesa alimentare, sul consumo di energia elettrica, sul gas e sul carburante. Aspettano i saldi per comprarsi il cappotto nuovo e cercano di non farsi fregare, vanno a caccia di libri e zaini usati per i propri figli, credono nei mercati del contadino.
E, forse, quando hanno risparmiato anche un solo euro sono quasi contenti.