Ci viene naturale ricordare Tanguy, il film francese del 2001 che narra la storia di un ventottenne intellettualmente dotato che non intende andarsene da casa, per parlare del bonus pensato dal Comune di Torino per mandare fuori di casa gli under 30. L’era dei bamboccioni è finita? Cerchiamo di analizzare più profondamente l’iniziativa.
Il prestito che il Comune di Torino vuole elargire è di 3.500 euro da restituire, in tre anni, senza interessi. Viene dato ai giovani tra i 20 e i 30 anni (secondo alcuni dati a Torino il 77,5% dei giovani tra 20 e 30 anni risiede nella casa dei suoi genitori) per aiutarli a pagare l’affitto e uscire dalla casa dei propri genitori. Definito già come rimedio anti bamboccioni, il fondo rotativo partirà il 7 settembre.
Dal 7 settembre – ha dichiarato Marta Levi, l’assessore alle Politiche per i giovani – i ragazzi che decidono di lasciare l’appartamento dei genitori per andare ad abitare per conto proprio potranno contare sul Comune. Basterà presentare domanda nei nostri uffici per ottenere un prestito fino a un massimo di 3.500 euro. Certo, la somma andrà restituita, ma i giovani avranno tempo tre anni e non è previsto alcun interesse
Il bonus giovani – o bonus bamboccioni – del Comune di Torino, non ha alcun limite di reddito e potrà essere recepito anche dai figli di papà
Il problema dell’autonomia abitativa – ha sottolineato Levi – riguarda i giovani a prescindere dalle condizioni sociali ed economiche. L’elemento essenziale non è quindi il reddito dei ragazzi, che non viene richiesto, ma la volontà di assumersi le responsabilità di una vita in autonomia.
Per ottenere il bonus, da usare esclusivamente per coprire le spese di affitto, il giovane dovrà esibire in Comune il contratto di affitto regolarmente registrato, modificare la residenza e promettere di sdebitarsi. Il progetto si chiama “Casa – ciascuno a suo agio – “. Il Comune di Torino ha finanziato il progetto con 150mila euro, il ministero della gioventù con più di 1 milione di euro.
ettore_sac 2 Settembre 2010 il 22:49
Si vede proprio che la politica non ha nulla a che fare e non sa nulla del paese che dirige… devono vivere al posto della categoria interessata per qualche anno e poi parlare…
adesso mi viene detto che io under 30 laureato non vado a vivere fuori casa per pigrizia… ma che se ne annassero aff****