Con il 1 aprile arriva la riduzione delle bollette dell’energia: la riduzione è pari al 10% per i clienti in tutela come comunicato dall’Arera, l’autorità per energia e ambiente, in una nota.
La diminuzione è partita nel primo trimestre del 2019 e nel secondo trimestre dell’anno si determinerà per la famiglia tipo il calo delle bollette dell’elettricità (-8,5%) e del gas (-9,9%).
Il Ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio esulta parlando di “un segnale importante per le famiglie che incoraggia verso scelte di politica energetica che fanno bene all’ambiente e non danneggiano il portafoglio degli italiani”.
Ma in realtà le riduzioni “sono prevalentemente legate alla contrazione dei prezzi delle materie prime nei mercati all’ingrosso dell’energia, nazionali ed internazionali” come comunica l’Arera.
Ma a frenare l’entusiasmo ci pensano le associazioni dei consumatori che riconoscono i vantaggi delle riduzioni, ma ne considerano ancora insufficiente il calo.
Molto bene il calo significativo del costo di approvvigionamento. Nota dolente resta però l’aumento della spesa per gli oneri di sistema del 3,72% che invece di diminuire come ripetutamente abbiamo richiesto, aumenteranno nuovamente.
Spiega la Federconsumatori che sottolinea come gli oneri di sistema siano una vera “tassa occulta”.
Frena anche il Codacons secondo il quale il calo è “insufficiente e non basta e recuperare gli abnormi incrementi delle bollette subiti nell’ultimo anno dalle famiglie italiane”. Solo nel corso del 2018 le tariffe della luce avevano registrato un incremento del +11,12%, mentre il gas è aumentato del +16% tra il 2018 e il primo trimestre del 2019. Una maxi-stangata complessiva che ha determinato una maggiore spesa da +93 euro a famiglia. Ecco perché le riduzioni delle tariffe luce e gas decise da Arera rappresentano solo un primo passo insufficiente a favore dei consumatori.