Brutta vicenda quella che vede come protagonista Francesco Salio, cittadino di Toscolano Maderno. In pochi giorni ha ricevuto diverse bollette dal suo fornitore di corrente elettrica A2A per un ammontare di 17.642,75 euro. Il motivo? Non il consumo esagerato del cliente quanto il mancato recapito postale per ben 2 anni delle bollette. Lo shock è stato così forte che il sig. ha persino rischiato un infarto. Arrabbiato per il disservizio e per la cifra da pagare, ha richiesto aiuto ai Codacons in materia legale per sporgere denuncia contro il proprio fornitore.
E’ una vergogna. Ecco la storia nei particolari:
Nel settembre del 2007 il sig Salio smette di ricevere le bollette elettriche. Inutile dire che da probo cittadino sollecita ripetutamente l’invio delle bollette prima ad ASM, poi, dopo l’avvenuta fusione con AEM del gennaio 2008, ad A2A. Ma nulla da fare. Fino a che improvvisamente, dopo 21 mesi, riceve una bolletta da 10.991,69. Non si era ancora ripreso dallo shock, quando due giorni dopo riceve una seconda stangata da 2.196.53 euro. Non contenti quelli di A2A, tre giorni dopo gli fanno pervenire, tutte insieme, altre tre bollette da 847,48 euro, 2.705,50 euro e 901,55. Totale: 17.642,75 euro.
Ma A2A/ASM non solo si sveglia dal letargo dopo ben 21 mesi, ma come se non bastasse ha la bella pensata di addebitare al malcapitato pure gli interessi di mora. Non si tratta di una grande cifra, visti i precedenti, “appena’ 144,06 euro. Ma è la ciliegina sulla torta, la goccia che fa traboccare il vaso, insomma ciò che manda definitivamente in bestia il sig. Salio.
Eh si, perchè non solo la colpa del ritardo è tutta da addebitare ad un disservizio di A2A, non solo non hanno colpevolmente risposto agli infiniti solleciti del probo consumatore, ma non contenti di avergli fatto rischiare un infarto con bollette per oltre 17.000 euro, hanno pure pensato di farli pagare gli interessi.
Non è la prima volta che cittadini italiani devono fronteggiare fregature del genere. Questo è un caso eclatante. Non si può permettere che i fornitori di corrente elettrica impongano i propri ritmi di pagamenti. Gli accordi contrattuali non sono vincolanti solamente per i clienti ma anche per i fornitori stessi. E’ ora che se ne rendano conto.
Albertino 3 Settembre 2009 il 13:23
ad onor di cronaca c’è da dire che non è vero che A2A ha richiesto gli interessi sulle bollette in ritardo: gli interessi si riferivano ad una bolletta precedentemente inviata e non pagata
Da “il Giornale” del 01/09/2009:
C’era un ultimo «casus belli»: 144 euro di mora addebitati a Salio e signora su una delle cinque bollette. Come spiega A2A, si tratta però di una mora per ritardo nel pagamento di una vecchia bolletta: su quelli pertanto, nessuno sconto.