Caro pieno, quanto mi costi. Una frase che molti automobilisti stanno ripetendo in questi giorni, forse con toni meno pacati, ma il succo del discorso é lo stesso: i prezzi della benzina sono diventati insostenibili. Colpa del prezzo del petrolio o delle accise sui carburanti? Il prezzo dell’oro nero é aumentato di oltre 7 dollari nel corso del 2011, segnando il terzo anno consecutivo di aumenti anche se inferiori all’anno 2010. In termini percentuali il costo del petrolio ha chiuso il 2011 con prezzi in aumento dell’8,2% rispetto al prezzo al barile dello scorso anno. Ma non é il prezzo al barile a incidere pesantemente sulle nostre tasche.
Questa mattina il prezzo della benzina ha raggiunto la soglia di 1,8 euro al litro: un numero da record che ormai inizia a pesare davvero troppo. I viaggi in auto stanno diventando eccessivamente dispendiosi e in media ogni automobilista spenderà tra i 200 e i 300 euro in più ogni anno. Questo aumento é dovuto alle nuove accise che prevedono un costo di 10 centesimi in più, i quali si sommano a una lunga serie di tasse già imposte precedentemente.
Le ricadute dell’aumento dei prezzi saranno drammatiche – sottolineano Adusbef e Federconsumatori – un aumento incredibile, al quale vanno aggiunte le ricadute indirette (dovute all’aumento dei costi di trasporto dei beni di largo consumo) pagate non solo dagli automobilisti ma indistintamente da tutti i cittadini. Per questo si rende sempre più urgente intervenire sul fronte dei carburanti, prima di tutto con l’annullamento del nuovo aumento dell’Iva, che avrà effetti disastrosi sul potere di acquisto delle famiglie. Inoltre bisogna agire in maniera determinata sul versante delle liberalizzazioni.
Nel mare degli aumenti cosa ci resta da fare? Possiamo rivolgerci alle pompe bianche, ma sembra che neanche loro siano più in grado di offrirci prezzi davvero convenienti, c’è chi invece cerca di salvarsi affidandosi agli strumenti tecnologici, come una “app” dell’iPhone per trovare il distributore vicino più economico.
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