Come vi avevamo già annunciato, l’offerta Fiat dedicata all’acquisto di un’automobile e allo sconto pluriennale sul pieno benzina ha interessato molti italiani. In un periodo storico in cui il prezzo del greggio sembra aver iniziato la sua corsa inarrestabile e le spese legate all’automobile sembrano essere destinate ad aumentare, l’offerta Fiat appare un po’ come una manna dal cielo.
Entusiasmo a parte però, in molti non avrebbero visto di buon occhio lo sconto proposto dal marchio Fiat tanto da aver spinto molte associazioni dedicate alla tutela del consumatore a parlare di “pubblicità ingannevole”. Tra questi, anche Altroconsumo che ha presentato un ricorso all’Antitrust per richiedere la sanzione a carico della casa automobilistica torinese.
Come ricorderete, la casa automobilistica torinese offriva un litro di benzina a un euro fino al 2015, un patto stretto direttamente con la compagnia petrolifera Ip incaricata da scaricare da una tessere prepagata i litri di carburante richiesti dal consumatore. L’ammontare di carburante, secondo l’offerta, è variabile in base al modello di automobile acquistato.
Secondo Altroconsumo, ad esempio, se si acquista una Cinquecento Fiat il cliente avrebbe a disposizione 1.200 litri totali, un ammontare che consentirebbe di svolgere appena 6.275 chilometri all’anno, una cifra molto bassa. Sempre secondo Altroconsumo, l’offerta non sarebbe così conveniente nel caso in cui si acquisti un’autovettura di media o grande cilindrata.
A mandare su tutte le furie Altrocnsumo ci sarebbe anche la pessima comunicazione offerta ai consumatori, come spiega Marco Pierani, responsabile Relazioni esterne istituzionali di Altroconsumo:
Sullo schermo le scritte compaiono per un tempo ridotto e nella versione cartacea hanno caratteri troppo piccoli. Così i consumatori non se ne accorgono e non sono messi nelle condizioni di fare una scelta informata. Non è molto per una società del genere. Le sanzioni dovrebbero essere commisurate al fatturato dell’azienda e al budget dell’operazione pubblicitaria.
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