Rispetto a un anno fa la benzina alla pompa è aumentata come prezzo medio da 1,219 a 1,331 euro al litro, cioè del 9,2% secondo la rilevazione del Ministero dello Sviluppo Economico. Malgrado il petrolio continui la sua discesa dai picchi di 140 dollari agli attuali 60 circa, il prezzo alla pompa non segue la stessa dinamica nella discesa e questo come dicono i produttori a causa delle benedette accise sul costo del carburante. L’accisa, però (cioè l’ex imposta di fabbricazione, pagata sempre dal consumatore) è rimasta la stessa in un anno, non è diminuita, malgrado gli aumenti dei prezzi abbiano visto le entrate per l’erario aumentare visibilmente di circa 18 euro ogni 1000 litri di carburante. A parte la solita considerazione che gli industriali sono lesti ad aumentare il prezzo quando quello del barile sale e lenti a diminuirlo quando scende, c’è da domandarsi perché non si fa una compensazione fra l’IVA e l’accisa? L’erario rinunci a qualche cosa a favore degli automobilisti. Occore infatti ricordare che se il consumatore potesse comprare la benzina senza IVA e senza accisa la pagherebbe 0,545 euro al litro (compreso il compenso al benzinaio). Ecco perchè nel nostro paese la benzina ha i prezzi fra i più cari al mondo.
Poi c’è uno strano mistero, ma solo apparente, sul prezzo del gasolio autotrazione, che ormai ha quasi raggiunto quello della benzina, mentre dieci anni fa era molto inferiore. Il mistero è solo apparente perché in questi ultimi dieci anni il parco vetture diesel è molto aumentato, tanto che il consumo di gasolio per autotrazione è oggi circa il 35 per cento in più di quello della benzina ed è chiaro che aumentando di più il prezzo del primo rispetto a quello della benzina le compagnie petrolifere e i distributori incrementano i ricavi, nonostante i due carburanti provengano dallo stesso barile di petrolio che ha un prezzo unico.
La speranza è che la legge n. 40/2007 che ha imposto a tutti i gestori delle autostrade e delle principali strade extraurbane statali di installare dispositivi di informazione sui prezzi di vendita dei carburanti praticati dai gestori delle pompe presenti sulle medesime strade e autostrade possa far aumentare la concorrenza e diminuire, anche se di quel poco consentito, i prezzi. I dispositivi di informazione dovranno fornire almeno le seguenti informazioni:
a) il prezzo senza servizio della benzina senza piombo e del gasolio per autotrazione;
b) la distanza dal relativo impianto di rifornimento;
c) il logo della società di distribuzione
La benzina rimane alta a causa delle accise ma le nuove normative dovrebbero aumentare la concorrenza
di 18 Novembre 20082
Roberto 19 Novembre 2008 il 12:16
Dopo il diesel adesso il nuovo business è il GPL. Anche qui prima ci sono incentivi, poi quando il parco macchine a gas aumenta c’è la stangata.
Infatti il prezzo del GPL nonostante il petrolio stia a quasi un terzo (attualmente 55$ al barile) rispetto a metà luglio (145$) è sostanzialmente rimasto quasi uguale..