All’indomani del più grande fallimento bancario della storia, quello della quarta banca d’affari, Lehman Brothers, il pensiero di tanti piccoli risparmiatori è andato alle loro polizze o prodotti di investimento, che spesso a loro insaputa, potevano avere al loro interno prodotti strutturati legati in qualche modo alla grande banca d’affari americana. Il rischio di perdere tutto o quasi era ed è ancora concreto, considerando che secondo le prime stime l’esposizione dei fondi assicurativi e di investimento in prodotti Lehman ammonterebbe addirittura ad oltre mille miliardi di euro. Ma niente isterismi inutili, perché sembra che questa volta, al contrario dei casi famigerati dei fallimenti Parmalat e Cirio, le istituzioni finanziarie possano voler adottare una politica ben diversa. Ha cominciato, infatti, Mediolanum, il presidente della quale Ennio Doris, in una conferenza all’indomani del crac Lehman, ha voluto rassicurare i clienti esposti nel crac. La banca non appena avrà i dati deciderà di concerto con i clienti come comportarsi per evitare grosse perdite nei portafogli.
Ma c’è chi vuole fare ancora di più. Unipol, infatti, la più esposta nel crac con oltre 250 milioni euro, ha comunicato di voler valutare e definire le modalità tecniche più appropriate che – in conformità con le disposizioni normative e regolamentari delle Autorità di Vigilanza – consentano di riconoscere agli assicurati, che hanno sottoscritto le polizze Index Linked” indicate in calce al comunicato, l’opzione di ottenere, alla data di naturale scadenza dei contratti, il capitale originariamente sottoscritto, prescindendo dall’esito che avrà la procedura in atto riguardante Lehman Brothers”. Si tratta sicuramente di una rivoluzione nella concezione del capitale di rischio e degli investimenti azionari, anche perché la stipula di polizze vita index linked garantite da bond Lehman prevede infatti il rimborso ad eccezione del fallimento dell’emittente.
In questo caso il rischio insito nel prodotto indicizzato ricade sull’assicurato. Ecco perchè la decisione dei due istituti, a cui presto potrebbero seguirne altri può rappresentare un punto di svolta nel rapporto fiduciario fra banca e cliente. La Consob, autorita di vigilanza dei mercati, ha intanto chiesto e ottenuto che sui siti delle compagnie che hanno emesso polizze legate a Lehman fosse inserito un disclaimer per segnalare il ruolo della società Usa in fallimento. Attualmente si dovrebbe trattare di una trentina di polizze, vendute in Italia negli ultimi anni.
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