Il crac Parmalat è stato il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa. Nonostante le difficoltà finanziarie dell’azienda fossero rilevabili già fra gli anni ottanta e gli anni novanta, la crisi in cui versava la società venne scoperta solo alla fine del 2003. Nel momento in cui venne alla luce il crack finanziario di un’importante società come la Parmalat, si stimò un buco lasciato dall’azienda pari a 7 miliardi, ma successivamente si scoprì che l’ammontare del debito si aggirava in realtà intorno ai 14 miliardi di euro, il doppio.
Il patron della Parmalat Calisto Tanzi, insieme a numerosi suoi collaboratori, dirigenti, revisori dei conti e sindaci, è stato condannato a dieci anni di reclusione con l’accusa di bancarotta, ma quest’ultima non ha solo punito, come era giusto che fosse, solo i diretti responsabili, bensì ha avuto ripercussioni sui piccoli azionisti, che si sono visti azzerare il proprio patrimonio azionario, e su quei risparmiatori che avevano investito nella società e che, dalla conclusione del processo, hanno ottenuto solo una minima parte di risarcimento. Oggi, per quei risparmiatori che hanno fatto domanda di risarcimento ad Enrico Bondi, al quale fu affidata l’amministrazione straordinaria della Parlamalat e che, risanandone i conti, ne ha evitato il fallimento, arrivano nuove importanti novità ed opportunità.
La Confconsumatori ha divulgato infatti la notizia che presso il Tribunale di Parma vi sono nuovi processi che vedono alla sbarra le più importanti Banche estere che, secondo l’accusa, unitamente a Calisto Tanzi, hanno contribuito a rovinare tantissime persone a livello economico. Si farà luce in particolare sulle responsabilità che la Deutsche Bank, la Morgan Stanley e la Bank of America hanno avuto all’interno del crollo della Parmalat. Nel 2004, la Confconsumatori ha costituito parte civile, nei processi penali di Milano e di Parma, i propri associati e ciò, unitamente alle cause civili contro le banche venditrici delle obbligazioni, ha consentito di ottenere importanti risarcimenti. Ma per tutti coloro, che invece, non si fossero costituiti parte civile, si propone un’altra possibilità di ottenere rimborsi. I risparmiatori interessati potranno contattare le sedi di Confconsumatori entro la prima metà del mese di settembre, al fine di ottenere maggiori informazioni in merito a questa nuova opportunità che si prospetta loro.