Buone notizie per tutti i consumatori che avevano investito i loro soldi nei bond Parmalat e poi sono rimasti truffati. Secondo il tribunale di Bologna la vendita di titoli Parmalat non è valida, quindi annullando le vendite ha obbligato l’istituto di credito a rimborsare non solo l’investimento ma anche gli interessi legali e le spese di causa. Lo rende noto la Confoconsumatori, affermando che il tribunale ha riconosciuto che gli acquirenti erano stati indotti all’acquisto di questi titoli senza informazioni complete e comunque carenti.
Per dirla meglio, la banca aveva venduto delle obbligazioni Parmalat, senza aver specificato che si trattava di titoli emessi da Parmalat Finance Corporation B.V., e non da Parmalat spa, una società straniera appartenente al gruppo Parmalat e la quale situazione finanziaria era ben conosciuta dalle banche. Per di più l’emissione dell’obbligazione non era accompagnata da nessun prospetto informativo che secondo il Testo Unico Finanziario è obbligatorio e che fornisce all’acquirente tutte le informazioni per comprendere la natura ed il rischio dell’acquisto che sta effettuando.
Come ha deciso il Tribunale, la mancanza di questi elementi che permettono al cliente di identificare la sicurezza ed i rischi del proprio investimento è motivo determinante per annullare il contratto di acquisto, perché la volontà dell’acquirente è “viziata” da errore essenziale e riconoscibile dallo stesso istituto di credito.
“Gli investitori, privati dei loro risparmi per l’acquisto di bond spazzatura, devono sapere che ormai la giurisprudenza è sensibile alle loro richieste”, ha commentato Giovanni Franchi, legale Confconsumatori. “Sono sempre più numerose, infatti, le sentenze che colpiscono la sproporzione informativa esistente fra chi vende e chi compra titoli di investimento”. Una data importante per tutti i risparmiatori truffati è il 6 maggio quando il tribunale deciderà sull’istanza di riunificazione presentata dai legali di Calisto Tanzi e ostacolata dalla Procura. Ricordo che il processo prevede 56 imputati, divisi in cinque filoni di inchiesta, e ben 33 mila probabili parti civili.